


Oggi alle ore 20:45 la Roma è attesa dai granata allo stadio Olimpico Grande Torino. Si gioca l’ultima di campionato, l’obiettivo è uno solo: vincere per sperare nella qualificazione in Champions League. Ce la faranno i nostri eroi?
Per rispondere a questa e ad altre domande abbiamo intervistato Giorgio Perugini presidente del RC Torino.
Ciao Giorgio, grazie per la tua cordiale disponibilità; la prima domanda che voglio farti è come ci si sente a tifare Roma in una città che ha due squadre che hanno fatto, malgrado tutto, la storia del calcio italiano?
E’ una questione di senso di appartenenza. L’amore per la Roma non ha confini. Per noi che viviamo a Torino è un motivo di orgoglio e ne siamo assolutamente fieri. Certo il non vivere la squadra, la settimana a Trigoria, tutte le partite all’Olimpico pesa, però anche da lontano si può comunque mandare segni di vicinanza e soprattutto di passione.
Quanto avete deciso di fondare il Roma Club Torino? Quanti eravate agli albori e quanti associati siete oggi?
Il Club è stato ideato il giorno 5 ottobre del 2014 quando la Roma è venuta a giocare la partita di campionato allo Juventus Stadium, gara che ha scatenato tante polemiche per via del discusso arbitraggio di Rocchi. Nonostante gli sfottò dei padroni di casa, i Lupi non si sono abbattuti, anzi hanno alzato la testa e hanno reagito al meglio; grazie a quella prestazione abbiamo formato questa grande famiglia.
Vi riunite in una sede fissa per seguire in tv le partite della Roma, organizzate cene e fate attività extra calcistiche?
Assolutamente sì. Abbiamo la nostra sede fissa che è il Ristorante Miss 2 che si trova in Corso Francia 94 a Collegno, piccolo comune confinante con il capoluogo piemontese. In occasione di ogni partita ci riuniamo in questo posto accogliente. Tra una pizza, un kebab e soprattutto litri di birra tifiamo, ridiamo e scherziamo innalzando cori e cantando il nostro fantastico inno Roma Roma Roma. Organizziamo tantissimi eventi insieme ad altri club del Nord come per esempio Milano, Verona. Abbiamo partecipato due anni fa ad un torneo di calcetto dove erano iscritti quasi tutti club di queste parti. Fu una giornata molto divertente dove l’importante non fu vincere sul campo ma divertirsi sempre con la Roma nel cuore. Abbiamo fatto anche tantissime opere di beneficenza soprattutto durante il periodo del Covid. Alla fine di ogni stagione organizziamo l’annuale grigliata dove anche lì si mangia, si beve, si canta e si balla.
Da dove provengono i vostri associati? Ci sono anche romani?
Al momento abbiamo poco più di 80 tesserati. C’è gente di ogni età proveniente da ogni parte d’Italia. Sicilia, Sardegna, Campani, Puglia, Toscana… insomma da nord a sud. Ci sono anche tantissimi romani che, come me, si sono trasferiti qui per lavoro e non sono più ritornati in patria. E questa è la cosa che ci piace di più perché sapere che ci sono persone romaniste anche in città diverse da Roma non può che essere un motivo di orgoglio.
Cosa pensano i torinesi del RC Torino e che rapporti avete con i tifosi cittadini?
Sinceramente non abbiamo particolari problemi. Abbiamo tutti qui a Torino anche amici della Juventus e del Torino con i quali ridiamo e scherziamo e ci facciamo sfottò. Fa parte del gioco. Finché viene fatto tutto con civiltà, educazione e rispetto a noi va bene.
Che tu sappia ci sono fan club che supportano altre squadre italiane in città?
Bè di certo non abbiamo l’esclusiva qui a Torino. Non possiamo pretendere di prenderci tutto il territorio. C’è anche un club dell’Inter, del Napoli e del Milan. Tempo fa navigando su internet scoprii anche c’è anche un club dell’altra squadra della capitale ma con soli due tesserati.
Vivendo a Torino che differenza noti fra i tifosi granata e quelli bianconeri? I torinesi tifano Juve o Toro?
Ci sono una marea di differenze tra il tifoso bianconero e quello granata. Il tifoso della Juve è molto freddo. Figuratevi che negli anni degli scudetti di Conte e Allegri di caroselli in centro città ce ne furono pochissimi. E in piazza le persone presenti si potevano contare. Poi certo dipende anche dall’evento. Quando ci fu l’ultima finale di Champions della Juve la città si fermò e tantissimi tifosi si riunirono in piazza san Carlo ci fu tantissima gente, ma l’evento fu organizzato malissimo e due persone persero la vita. Il tifoso del Toro invece è molto molto più caloroso, respira aria granata tutti giorni tutto il giorno. Vive con la consapevolezza di godere poco di vittorie sul campo e di perdere quasi sempre il derby ma non fa mai mancare il calore. La Maratona ad ogni partita casalinga della squadra non smette mai un minuto di cantare. Poi è chiaro che la storia aiuta. Il Grande Torino, l’invincibile armata battura solo dal fato, non potevi non amarlo
Ma torniamo al RC Torino, come vi organizzate per seguire la Roma in Italia, in Europa e allo stadio Olimpico? Riuscite a coordinarvi anche con altri RC delle regione per muovervi insieme?
Certo che si. Noi cerchiamo in ogni modo di esserci sempre. In trasferta da queste parti tipo Genova, Milano, Bergamo organizziamo sempre la carovana di macchine. Anche in Europa se possiamo non manchiamo mai. Alcuni di noi sono riusciti ad essere sia a Tirana sia a Budapest, le due finali consecutive. Mentre invece altri da Torino andarono a Roma a vederla nei maxi schermi allo stadio Olimpico. Furono due bellissime serate, finite purtroppo con esiti diversi, ma siamo sicuri che ci rifaremo.
Hai qualche trasferta memorabile da raccontarci? Quale è stata, invece, la partita a Torino che non potrai mai dimenticare?
La più bella fu senza dubbio la prima che feci con il club. Era il 10/12/2017. Andammo a Verona a vedere Chievo-Roma, Finì 0-0. La Roma non giocò una bellissima partita ma noi ci divertimmo come matti. Partimmo da Torino alle cinque di mattina e fin da subito birre a volontà, salamini, pizze, panini con ogni ben di Dio che sembrava stessimo facendo un pranzo di Pasquetta. Dopo la partita ci rimettemmo in macchina e di nuovo a mettere nello stomaco di tutto. Fu una giornata indimenticabile. La partita a Torino che non dimenticherò mai è Juve-Roma l’anno dello Scudetto 2000/2001. Fu una serata magica iniziata malissimo con quei due gol presi nei primi minuti. Poteva essere il colpo del KO per noi ma fortunatamente, grazie anche ai cambi azzeccati di Capello, negli ultimi minuti riuscimmo a riprenderla. Al fischio finale eravamo tutti convinti di aver fatto un bel passo in avanti verso lo Scudetto. Da quella sera non sbagliammo più nulla.
Sappiamo anche del vostro canale Roma Tube TV in cui tutti i mercoledì dalle 21 alle 23 andate in onda con la trasmissione “A tutta Roma”. Ce ne puoi parlare?
Questa è una cosa che non è collegata al Roma Club Torino. Da circa tra anni collaboro con questo canale dove trasmetto insieme ad altri ragazzi sia le dirette delle partite della Roma sia la trasmissione A TUTTA ROMA in onda il mercoledì sera dalle 21:30 alle 23:00 dove si parla di tutto quello che riguarda il mondo giallorosso. Lo faccio per passione anche se mi sarebbe piaciuto farlo per lavoro.
Passiamo alla partita di domenica: se vinciamo siamo sicuri di qualificarci in Europa League. Il Torino non ha più nulla da chiedere al campionato; secondo te i granata potrebbero vedere di buon occhio una nostra vittoria sperando che la Juve non vinca con il Venezia e quindi non si qualifichi in Champions League?
Domenica ci si gioca questa stagione e in parte anche la prossima. Abbiamo matematicamente conquistato la certezza di giocare in Europa ma è ovvio che finché la matematica ce lo consente, noi speriamo di raggiungere l’obiettivo più prestigioso. Dobbiamo assolutamente vincere e sperare che il Venezia fermi la Juve. Noi però dobbiamo pensare a noi. La partita secondo me non sarà facile. Il Toro è vero che è in crisi di risultati ed è contestato dai tifosi, però sono sicuro che non vorrà regalarci nulla. A questa cosa del non favorire i cugini bianconeri io sono assolutamente contrario. Nessuno deve regalarci nulla. Quando si va in campo bisogna sempre dare il massimo anche se non si ha più nulla da chiedere e voglio sperare che lo faccia anche il Toro. Questo darebbe ancora più valore ad una nostra ipotetica vittoria.
Se qualcuno, ad inizio novembre, ti avesse detto che la “maggica” si sarebbe giocata la Champions League fino all’ultima giornata che cosa avresti pensato?
Io malgrado i pessimi risultati, non ho mai pensato che la Roma retrocedesse in serie B. Altri lo ipotizzavano e altri ancora ne erano addirittura sicuri. E’ chiaro che la stagione è cominciata male e sono stati fatti tanti errori da parte di tutti. E quando dico tutti dico società, dirigenti, allenatori e giocatori. Sono state fatte scelte sbagliate. Certo in quel periodo pensare che la Roma arrivava all’ultima giornata di campionato con la possibilità di qualificarsi alla Champions era un’autentica follia perché vedevamo una squadra spenta, demoralizzata ma soprattutto poco serena e molto disunita. Per fortuna poi le cose si sono sistemate grazie a quel fenomeno di allenatore che abbiamo
Per finire vorrei da te un pensiero sul grande Claudio Ranieri che come un moderno Cincinnato è tornato a guidare la Roma in un momento disperato della sua storia, facendo, a mio avviso, un vero miracolo calcistico.
Ranieri è stato un gigante. Di imprese sportive nel corso della sua carriera ne ha fatte tantissime ma quest’ultima con la Roma per me sale di diritto sul podio, dopo la vittoria della Premier con il Leicester e la salvezza del Parma qualche anno fa. Che dire di lui?! E’ riuscito in sei mesi a risollevare un ambiente che era letteralmente a pezzi. Quello che ha fatto meglio secondo me è stato far ritrovare fiducia nei propri mezzi a giocatori che fino ad allora erano persi. Basti vedere Angeliño e Çelik. Da quando c’è Ranieri sono giocatori affidabili di cui ora è difficile fare a meno. Ha fato un ottimo lavoro a livello mentale e ora i giocatori della Roma si vede che hanno voglia di lottare e di sacrificarsi e ovviamente noi non possiamo che essere soddisfatti. Di sicuro anche dovessimo non andare in Champions la stagione è positiva e il merito è tutto di “Sor Claudio”.
Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
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