ROMA CLUB  LEGIO AEMILIA et ROMANIA di RAVENNA

Domenica ore 15.00 al Mapei Stadium arriveranno certamente migliaia di tifosi romanisti. Non tutti, ovviamente, dalla capitale; ci saranno anche quelli del RC Legio Aemilia et Romania da Ravenna. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di intervistare il presidente Luigi Marra che ringraziamo per averci dedicato il suo tempo per parlare di Roma e non solo.

Ciao Luigi, siete pronti per la partita di Domenica al Mapei Stadium e che ne pensate del nuovo corso intrapreso dalla Roma di Gasperini?

Ciao Riccardo, innanzitutto ti ringrazio a nome di tutti i soci del club per avermi contattato e dato la possibilità di poter parlare di noi. Siamo pronti e carichi per la partita di domenica anche se purtroppo non tutti i soci che volevano assistere alla partita sono riusciti a prendere il biglietto per il settore ospiti a causa di problematiche al sistema di vendita.

Per quanto riguarda il nuovo corso, siamo pienamente soddisfatti dell’andamento della squadra e convinti che mister Gasperini ci possa regalare, probabilmente non subito, grandi soddisfazioni.

Sassuolo è una trasferta ideale: ampia disponibilità di biglietti, nessun problema con la tifoseria di casa e facile da raggiungere. Secondo te anche la nostra squadra domenica avrà vita facile per fare bottino pieno o ci sarà da lottare fino all’ultimo?

In effetti, Sassuolo, come hai detto te è la trasferta ideale, il settore sarà pieno come anche parte della tribuna laterale, sarà una partita in trasferta solo per il calendario. Siamo fiduciosi anche se credo non sarà facile passare al Mapei.

Restando sull’argomento trasferte: quali sono state quelle in cui eravate in molti o quella più entusiasmante e perchè no quella in cui avete corso dei pericoli per lo scoppio di qualche tafferuglio con la tifoseria avversaria o le forze dell’ordine?

Le nostre trasferte più numerose sono quelle di Bologna, nonostante il clima fuori dallo stadio non sempre è tranquillo e Sassuolo, per via della vicinanza geografica, a cui partecipano anche i bambini associati al club; tra quelle più entusiasmanti ti cito le recenti finali di Tirana e Budapest, dove ci siamo spostati con un furgone 9 posti e due autovetture.

Quelle più divertenti e “faticose” a Crotone e Lione in pullman, andata e ritorno in giornata!

Per quanto riguarda l’unico episodio dove abbiamo rischiato direttamente è stato due anni fa in occasione di Milan-Roma. Eravamo a bordo del 9 posti a meno di 1 km dallo stadio quando siamo stati inseguiti da cinque motorini, che volevano a tutti i costi farci fermare; giunti all’ultimo semaforo prima dello stadio, un sasso ci colpì nella parte posteriore del pulmino che ruppe il faro sinistro, ma non provocò nessun danno a noi all’interno del mezzo; solo un po’ di spavento anche perché con noi c’erano tre ragazze.

Ma veniamo al Roma Club Legio Aemilia et Romania, quando e come vi siete costituiti, come vi siete organizzati inizialmente, quanti associati eravate agli albori e quanti siete oggi?

Il club nasce nel luglio del 2010 da una “costola” dell’allora Roma Club Romagna Giallorossa di Rimini al quale aderivano oltre a me altri 4 ragazzi del ravennate. Da lì piano piano si è sparsa la voce e in poco tempo abbiamo raggiunto il numero di 40 soci, provenienti anche da Cesenatico, Imola, Bologna e Modena, per questo motivo il club prende questo nome, proprio perché riunivamo persone da diverse zone dell’Emilia Romagna. Ad oggi siamo 54 soci di cui 11 abbonati in curva sud.

Avete una sede per riunirvi e seguire le partite, organizzare cene e trasferte e magari anche attività sociali e sportive?

Per tre/quattro anni abbiamo avuto una sede all’interno di un casolare a Glorie di Bagnacavallo, di proprietà di un socio che lo aveva messo a disposizione per il club e dove ci ritrovavamo a vedere le partite quando non si andava allo stadio. Ad oggi non abbiamo una vera e propria sede ma ci riuniamo in un circolo Acli di Piangipane, frazione di Ravenna, dove siamo “ospiti” di Massimo, sfegatato tifoso interista, ma simpatizzante giallorosso e cosa più bella antilaziale!!

Che provenienza geografica hanno i vostri associati? C’è anche qualche romano tra di voi?

Come ho detto prima, i nostri soci oltre che a Ravenna, vivono in diverse cittadine dell’Emilia Romagna come Imola, Modena, Forlì e Cesenatico. Abbiamo anche soci, amici, residenti a Verona, Treviso, Rieti e San Severo (FG).

Tra di noi ci sono diversi romani che da anni ormai per motivi di lavoro si sono trasferiti in Romagna e a tal proposito vorrei ricordare Stefano “Pagnottella”, romano di Casal Bertone, un carissimo amico e socio, abbonato in Curva Sud e nei vari settori ospiti d’Italia e d’Europa, che quest’anno purtroppo è venuto a mancare lasciando un vuoto immenso all’interno del club.

Durante il crepuscolo dell’Impero Romano (V sec. d.c) Ravenna divenne capitale, ben difesa dalla laguna e dal mare ospitò gli ultimi imperatori romani quale una seconda Roma. Fino al IX secolo rimase la sede dell’Esarca che era il rappresentante dell’Imperatore romano d’oriente. Secondo te i ravennati si sentono ancora orgogliosi di questo passato glorioso e che rapporti avete con loro la cui squadra indossa pur sempre una casacca giallorossa?

Con il tifoso ravennate conviviamo senza alcun problema, tra l’altro sappiamo da nostri soci vicini alla curva ravennate che tra loro ci sono diversi ragazzi che simpatizzano per la Roma, nonostante sia rinomato il loro gemellaggio con gli ultras del Bologna.

Ho visto che partecipate insieme agli altri Roma club ai tornei di calcio e ai meeting e ritrovi annuali; che cosa ne pensi di questi lodevoli eventi? Secondo te andrebbero ampliati e sviluppati in un prossimo futuro?

Si, nel limite del possibile cerchiamo di essere presenti soprattutto quando si organizza un evento per fare della beneficenza. Ad oggi ci sono diversi Roma club in Emilia Romagna, con loro stiamo instaurando un bellissimo rapporto e spero che in futuro ci siano sempre più ritrovi ed eventi, come ad esempio il torneo di calcetto perfettamente organizzato l’11 ottobre scorso dal Roma Club Bologna.

Sicuramente durante le partite all’Olimpico, in Italia, in Europa o in altre occasioni avrete incontrato molti tifosi romanisti, con quali in particolare avete stretto una particolare amicizia?

Si è vero, soprattutto le partite in trasferta hanno contribuito a farci conoscere altri tifosi romanisti sparsi in Italia e all’estero (cito i ragazzi dell’ASROMA Balkan, residenti nei Paesi dell’Ex Jugoslavia, che non sono un club ufficiale ma seguono spesso la Roma nelle trasferte europee) e allo stesso tempo ad avere un bel rapporto, grazie ai soci abbonati in Sud, con diversi ragazzi che frequentano la curva.

Per finire, le ultime due domande; tu come sei diventato tifoso romanista e quali sono i tre giocatori che rimarranno eternamente nel tuo cuore?

Io, avendo vissuto parte dell’infanzia in Jugoslavia per motivi di lavoro di mio padre (lì, potendo seguire solo il calcio locale mi ero “affezionato” alla Stella Rossa di Belgrado), mi sono avvicinato ai colori giallorossi all’età di 13 anni quando siamo rientrati a Roma definitivamente, tant’è che la mia prima partita all’Olimpico è stata Roma-Torino 3-1 del campionato 1982/1983, quello del secondo scudetto.

I miei tre giocatori della Roma preferiti sono in ordine temporale, Bruno Conti, Sebino Nela e Francesco Totti.

Da dirigente di un Roma Club quale sei, ti chiedo se ti soddisfano i rapporti tra “Noi” e la società A.S Roma o se la Presidenza potrebbe fare un po’ di più per i suoi tifosi che le hanno dimostrato di amare la loro squadra oltre ogni più rosea aspettativa?

I rapporti mi soddisfano, anche se mi farebbe piacere se almeno una volta al mese si potesse tornare ad assistere agli allenamenti a Trigoria; inoltre, questo però, è un invito rivolto più ai giocatori che alla Società, ossia che siano più disponibili verso i tifosi più piccoli. Tante volte in trasferta ho assistito a scene fastidiose a causa dell’atteggiamento dei giocatori che scendendo dall’autobus per entrare in albergo, ignoravano i bambini presenti che, magari, non vedevano l’ora di “incontrare” i propri beniamini e loro neanche un saluto, un sorriso nei loro confronti. E quest’atteggiamento nel corso degli anni mi ha fatto sempre più convincere che bisogna amare sempre e solo la maglia, noi tifosi ci saremo sempre, i giocatori sono di passaggio!

Riccardo Rizzo – Roma Club Florida