MILAN – ROMA 1-0, Dramma in due atti con beffa finale

È veramente difficile scrivere dopo una sconfitta del genere, quello a cui abbiamo assistito in Milan-Roma non è facile da digerire per un tifoso giallorosso.

La delusione è grande, ma se per un attimo proviamo a guardare oltre al risultato, ancora una volta abbiamo tanti motivi per essere orgogliosi dei nostri colori.

Nella serata in ricordo di Giovanni Galeone, musa ispiratrice di Gasperini e Allegri, va in scena uno spettacolo che sembra scritto dai migliori drammaturghi greci, a voi la scelta tra Eschilo, Sofocle o Euripide.

Atto Primo – Lezione di calcio.

Platea delle grandi occasioni alla scala del calcio, il pubblico elegante ha riempito ogni posto e si appresta a vivere 45’ di grande calcio. Come mai successo prima quest’anno, il primo tempo ha regalato una Roma straripante sotto ogni punto di vista, tecnico, tattico, atletico nascondendo il pallone agli uomini di Allegri e creando occasioni una dietro l’altra. Unica grande mancanza non essere riusciti a concretizzare con almeno un gol i ben undici tiri verso la porta avversaria.

L’undici disegnato da Gasperini ha ricordato veramente l’Atalanta dei tempi migliori, due punte piccole e un centrocampo in continuo pressing a togliere tempi e idee agli avversari. La troppa euforia crea però quel black-out difensivo al 40’ che risulterà fatale, contropiede classico alla Allegri innescato da Saelemaekers e Leao, il portoghese arriva sul fondo e serve a Pavlović un pallone che va solo spinto alle spalle di Svilar.

Il contraccolpo è pesantissimo e l’incredulità è generale a San Siro, i romanisti non capiscono come possano essere in svantaggio mentre i milanisti non capiscono come possano essere avanti.

Atto Secondo – Chissà perchè capitano tutte a me.

La ripresa segue la scia di chiusura del primo, la Roma è frastornata e per 5’ subisce paurosamente l’entusiasmo rossonero. La pazienza di Gasperini non dura molto e al 50’ inizia a ridisegnare la squadra inserendo Bailey e Pellegrini e tornando al modulo con una sola punta.

La squadra ci prova esponendosi ancora a ripartenza pericolose, miracoloso il salvataggio di Hermoso sulla linea dopo un flipper incredibile davanti a Svilar. Nuovo disegno dello Zio Gasp al 77’ con Dovbyk al posto di Çelik, dopo pochi minuti una sponda dell’ucraino porta alla punizione dal limite da cui nascerà il rigore per la Roma.

Ma gli Dei greci per mano dei suoi scrittori hanno in mente un finale non solo amaro ma bensì beffardo. Dagli undici metri Dybala non ha mai sbagliato un rigore con la maglia giallorossa, siamo tutti tranquilli di come andranno le cose e invece errore dal dischetto e doppia beffa perché la Joya si infortuna dopo il tiro.

Il finale è caratterizzato da giocatori del Milan continuamente a terra e punizioni fischiate in favore della difesa rossonera senza un perchè, la Roma chiuderà con cinque ammoniti e il Milan con appena uno, l’impunità di cui ha goduto Saelemaekers rimane un mistero.

Il sipario si chiude e il mainstream dell’informazione è già pronto a raccontare le meraviglie di un grande Milan; usciamo sconfitti e il rammarico è enorme, ma stasera abbiamo visto l’AS Roma dominare il gioco nel tempio del calcio italiano, non dà punti alla classifica giallorossa ma regala la certezza che sarà una grande stagione.

Luca Panno – Roma Club Parma