ROMA CLUB AMSTERDAM

Intervista a cura di Riccardo Rizzo

Ciao Francesco, grazie per averci concesso questa piccola intervista. Ci puoi raccontare quando e come è nato il vostro Roma Club e come si è evoluto nel corso degli anni?
Il Roma Club Amsterdam nasce nel 2014. Ero in città per fare l’“Erasmus” e andavo in un bar di Amsterdam per vedere le partite della Roma, dove ho conosciuto altri romanisti. Abbiamo fatto amicizia, il “gruppo” è cresciuto e abbiamo avuto l’idea di fondare il R.C. Nello stesso anno, Kevin Strottman era ad Amsterdam per operarsi dopo il grave infortunio che lo tenne lontano dai campi di calcio per molto tempo, e noi avemmo l’onore e il piacere di andarlo a trovare in ospedale, portandogli gli auguri di pronta guarigione da parte di tutto il popolo giallorosso. Io sono stato eletto presidente 7 anni fa. L’organo amministrativo del Club è composto da 10 persone e gli iscritti sono più di 300.

Avete trovato una “tana” per incontrarvi e stare tutti insieme, fare anche attività extra calcistiche e magari coinvolgere altri romanisti nella nostra causa?
Nel corso degli anni abbiamo cambiato numerose sedi, in quanto gli iscritti sono aumentati a dismisura. Da circa 6 anni siamo fissi al Caffè Batavia, a due passi dalla stazione centrale di Amsterdam, che è molto facile da raggiungere. Oltre a vedere le partite della Roma, organizziamo molto spesso tornei di calcio a 8 e coinvolgiamo anche molti olandesi.

Amsterdam è vicinissima ad Alkmaar, la maggior parte dei romanisti al seguito giovedì atterrerà ad Amsterdam; avete organizzato un pre-partita per accogliere i tifosi romanisti provenienti da tutta Europa?
Lo stadio di Alkmaar ha solo 19.000 posti e non è stato possibile trovare i biglietti per tutti, quindi trasmetteremo sicuramente la partita al Batavia. Molti romanisti verranno, ma non hanno il biglietto della partita e ci hanno già contattato per venire da noi a seguire il match. Ovviamente siete tutti invitati, come diciamo a Roma: “più semo e mejo stamo”.

Siete tutti italiani o ci sono anche “stranieri” nel Roma Club Amsterdam?
Siamo in maggioranza italiani, ma abbiamo l’onore di ospitare molti olandesi che sono diventati tifosi della Roma vedendo le gesta di Francesco Totti.

Oltre che in Olanda, quando la Roma gioca in Europa riuscite a seguirla? Nelle ultime 2 gare casalinghe all’Olimpico (Lazio e Genoa) ho visto il vostro grande striscione esposto in Tevere, siete sempre presenti anche a Roma e qualche volta in Italia?
Siamo sempre presenti in Europa, alcuni di noi non mancano mai. Il nostro striscione è sempre esposto in Tevere grazie alla nostra alfiere Francesca, che è sempre disponibile a costo di numerosi sacrifici. Abbiamo altresì intenzione di cambiare lo striscione dandogli una nuova veste grafica.

Sappiamo bene che i rapporti con i tifosi del Feyenoord di Rotterdam sono pessimi, cosa pensano gli olandesi che frequentate della Roma e dei suoi tifosi?
In generale, i tifosi della Roma sono molto apprezzati dagli olandesi, che riconoscono e ammirano questa passione viscerale che noi abbiamo verso la nostra squadra. Spesso rimangono sorpresi nel constatare che esiste in città un Roma Club, non ve ne sono di altre squadre italiane ed europee. La stessa A.S. Roma in Olanda è molto popolare. Ad esempio, Frans Timmermans, ex ministro degli esteri olandese, dirigente del Partito laburista e membro della Commissione Europea, è un noto tifoso giallorosso.

Ricordi qualche trasferta in particolare, quella che vi è rimasta più impressa, una vittoria, quando siete andati in massa o quella più pericolosa?
Di trasferte ne abbiamo fatte tante. Quella che mi viene subito in mente è la trasferta di Leverkusen in Conference League, terminata 0-0, che ci valse la finale. Fu una sofferenza incredibile e ancora ricordo il fischio finale come una vera liberazione, con la gioia di tutto il settore ospiti in bandierato con i nostri colori.

L’AZ 67 è reduce da una vittoria netta sull’Ajax, ma in classifica è assai lontana dalla vetta. Pensi che la Roma possa fare risultato giovedì sera e cosa temi di più della formazione olandese?
L’AZ 67 è in un buon momento, è reduce da 2 pareggi e 3 vittorie. Non punta alla vetta, ma è sempre un avversario da prendere con le molle. Io, più che temere gli olandesi, temo la Roma, che sta vivendo una stagione altalenante. Ritengo che abbiamo tutte le carte in regola per fare risultato, a maggior ragione se vogliamo arrivare in fondo a questa competizione.

L’Olanda è uno dei paesi dove si gioca più a pallone d’Europa. Che differenza trovi tra come vivono loro il football e come lo viviamo noi a Roma o in Italia?
Gli olandesi giocano a calcio con qualunque condizione climatica. Hanno molti spazi verdi e pianeggianti, quindi è molto semplice praticare questo sport. Ci sono centinaia di squadre amatoriali, vivono il calcio con molta passione, ma senza le polemiche e i risentimenti tipici del nostro calcio. L’Italia dovrebbe imparare dall’Olanda anche per come gestire i settori giovanili e i campionati amatoriali, che qui hanno migliaia di iscritti. Molto popolare è il calcio a 7, mentre il calcetto è poco praticato. Devo dire che, di media, sono bravi giocatori: atletici, disciplinati tatticamente e difficili da marcare per la loro prestanza fisica.

Se la Roma riuscisse a passare questo primo inedito turno, potrebbe, secondo te, darci delle soddisfazioni in Europa League, soprattutto dopo la cura Ranieri che sembra stia dando buoni risultati?
Ritengo che il nostro obiettivo primario sia andare avanti in Europa. Con Claudio Ranieri siamo più solidi e questa è una partita fondamentale per capire se la cura del Mister stia facendo effetto. Se passiamo il turno, secondo me, potremo toglierci qualche soddisfazione, ma per ora restiamo concentrati sulla partita di giovedì.

FORZA ROMA.