a cura di Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
Giovedì 11 Aprile alle ore 21:00 i tifosi capitolini sono attesi a Milano in occasione della gara valevole per l’andata dei quarti di finale di UEFA Europa League contro i rossoneri del Milan.
Roma e Milano sono collegate tramite l’Autostrada del Sole, numerosissimi treni e aerei giornalieri. Dalla Stazione Centrale si può facilmente raggiungere lo stadio Meazza tramite le linee Metro n°5 e n°1 in circa 20 minuti, con l’automobile una volta usciti dall’A1 prendere la tangenziale ovest, uscita 3 San Siro-Fiera MilanoCity e poi proseguire direzione San Siro.
STADIO
Indirizzo preciso: Piazzale Angelo Moratti, tutti ricordano Angelo, il presidente della Grande Inter (1955-’68) guidata da Helenio Herrera che vinse 3 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Moratti era un affermato petroliere, presente addirittura nei consigli di amministrazione di Texaco, Esso e possedeva in Texas alcuni pozzi petroliferi. Fu anche editore, comproprietario insieme al suo nemico sportivo Gianni Agnelli del quotidiano Il Corriere della Sera. Lo Stadio è dedicato a Giuseppe Meazza (1910-’79), uno dei più grandi calciatori europei e mondiali, 2 volte campione del mondo, 1934, 1938, 3 volte campione d’Italia con l’Inter. Con i Nerazzurri disputò 14 stagioni con uno score di 247 goals in 365 partite. Militò anche con Varese, Milan, Atalanta e Juve nel corso della sua ventennale carriera. Tutt’ora inserito nella lista dei Top 40 giocatori del XX secolo. Con la Nazionale disputò 53 partite segnando 33 goals; Vittorio Pozzo, CT degli Azzurri, affermava che “averlo in squadra equivaleva partire sempre dall’1 a 0 per noi”.
L’impianto calcistico denominato La Scala del Calcio ha origini antiche, si scelse la zona di San Siro, dove vi era già l’ippodromo, per la grossa disponibilità di terreni edificabili non lontani dal centro storico. Inaugurato il 19 Settembre 1926, non era ancora il San Siro che tutti noi conosciamo, aveva una capienza di 35.000 posti a sedere. Nel 1934 ospitò le gare valevoli per la Coppa Rimet
Svizzera- Olanda e Germania-Svezia nonché la semifinale Italia-Austria, disputata il 3 Giugno 1934 vinta dagli azzurri 1-0 con un goal di Guaita al 21° minuto del primo tempo. Nel dopo guerra fu aggiunto il secondo anello e la capienza arrivò a 55.000 spettatori, nel 1957 fu inaugurato l’impianto di illuminazione e 10 anni dopo fu installato il tabellone luminoso. Nel 1965, il 27 di Maggio, si disputò la finale di Coppa dei Campioni tra l’Inter di Herrera e il Grande Benfica della Pantera Nera Eusebio. L’incontro, davanti a 72.000 spettatori, terminò con la vittoria dell’Inter firmata al 42° dal brasiliano Jair: campione iridato a Chile ’62, indossò anche la casacca giallorossa nel campionato 1967/’68 con 23 presenze e 2 goals soltanto. Il 6 Maggio 1970 un altra finale di Coppa Campioni tra Feyenoord e Celtic Glasgow vinta ai supplementari per 2 a 1 dagli olandesi con un goal al 117° firmato dalla bandiera di Rotterdam Ove Kindvall che con gli olandesi disputò, tra il 1966 e il 1971, 144 partite firmando ben 129 goals. L’ultimo grande “ritocco” allo stadio avvenne in occasione di Italia 90: terzo anello, copertura totale per una capienza di 85.890 spettatori tutti a sedere. Fu nuovamente inaugurato per la finale di ritorno di Coppa Italia il 25 Aprile 1990 tra Milan e Juventus finita 1 a 0 per i bianconeri, marcatore Roberto Galia al 17° del primo tempo. La finale dell’andata si svolse a Torino, nel vecchio stadio Comunale il 28 Febbraio e finì a reti inviolate. Fu il Meazza ad inaugurare i campionati mondiali del 1990 l’8 Giugno con la partita Argentina- Camerun finita 1 a 0 per i Leoni d’Africa con un goal di testa dell’attaccante Omam Biyk, complice un infortunio del portiere argentino Goycochea che evidenziò in quell’occasione tutti i suoi limiti tecnici ma mostrando nel corso del campionato un talento nel parare i rigori.
Non solo sport, La Scala del Calcio è stata e continua ad essere testimone di numerosi concerti; Vasco Rossi si è esibito qui 29 volte, Ligabue 13, gli amanti del Reggae ricorderanno il primo e unico concerto italiano che il grande Bob Marley fece il 27 Giugno 1980 difronte a 98.000 spettatori, Bruce Sprensteen nel 1985 vi portò il “Born in The USA Tour” e poi Rolling Stones, Madonna, Michael Jackson e tutte le altre star mondiali.
STORIA
Mediolanum, fu fondata dai Galli Cisalpini intorno al VI A.C,: il nome deriva dalla sua posizione geografica al centro della Valle Padana. Nei successivi quattro secoli diventa la capitale dei Galli Cisalpini (quelli che vivevano al di qua delle Alpi). Nel 220 A.C, i romani comandati dal console Marco Claudio Marcello la cingono d’assedio fin quando dovettero letteralmente levare le tende a causa della discesa di Annibale che aveva attraversato le Alpi con i suoi elefanti dando inizio alla II Guerra Punica (220-202 A.C.). Marco Claudio Marcello non dimenticò lo smacco inflittogli dal generale cartaginese; fu proprio lui che dopo la disastrosa sconfitta di Canne (28/8/216 A.C.), dove morirono 70.000 degli 86.000 legionari romani schierati in battaglia, riorganizzò l’esercito romano portandolo alla vittoria finale: il cinque volte Console Romano Claudio Marcello fu chiamato “La Spada di Roma”. Dopo essersi sottomessa alla Repubblica Romana, Milano, fu di grande importanza strategica per le legioni di Cesare durante la conquista della Gallia, per riconoscenza il condottiero romano le concesse l’ambito Status di Municipium. A partire dal 268 D.C. gli imperatori Diocleziano e Costantino la elevarono a capitale imperiale, lasciando il senato nell’Urbe, per poter meglio dirigere le operazioni militari contro i barbari che stavano dilaniando le regioni periferiche dell’Impero. Tutti i cristiani ricorderanno l’Editto di Costantino del 313 promulgato proprio a Milano che consentiva ai cittadini dell’Impero la possibilità di onorare le proprie divinità liberamente. Dal crollo dell’Impero d’Occidente la città venne saccheggiata numerose volte dai Goti fino ai Longobardi che elessero Milano capoluogo amministrativo. Nel 1162 venne rasa al suolo dal Barbarossa ma rinacque dopo la Battaglia di Legnano del 1176 che segnò la vittoria della Lega Lombarda contro l’Imperatore germanico del Sacro Romano Impero. Dal tardo medio evo sorgono le Signorie degli Sforza e dei Visconti e la città conquista il contado divenendo Ducato. Fu la capitale del Rinascimento Lombardo: Leonardo e Bramante hanno lasciato testimonianze indelebili. Contesa dalla fine del ‘400 tra francesi, spagnoli, papato e imperiali venne assoggettata dagli Asburgo tra il 1706 e il 1861, in questo lasso di tempo la città meneghina diventa una metropoli al passo coi tempi tra la capitali europee, si sviluppano l’industria manifatturiera, le infrastrutture e i commerci anche grazie ai suoi 3 fiumi e agli oltre 32 canali navigabili. Dopo l’unità d’Italia diventa il fiore all’occhiello del nuovo stato unitario: fabbriche e ferrovie si moltiplicano e dopo l’apertura del traforo del Sempione nel 1905 viene collegata più velocemente con l’Europa che conta. Città all’avanguardia culturalmente, famosi i caffè letterari, il Teatro dell’Opera di austriaca memoria. Qui nel 1892 nasce il PSI e il suo organo di stampa l’Avanti. Nel 1919 Benito Mussolini vi fonda il PNF e il 25 Aprile 1945 viene dichiarata la fine della guerra. I bombardamenti del secondo conflitto mondiale distruggeranno due terzi dell’abitato rendendo inutilizzabili le infrastrutture e i poli produttivi, ma la città, come un araba fenice, risorge dalle sue ceneri. Oggi Milano è la seconda città più popolosa d’Italia con quasi 1,4 milioni di abitanti e tra le 20 più grandi d’Europa. Lo sviluppo manifatturiero e l’abilità dei suoi sarti l’hanno fatta diventare la capitale della moda europea. La città è sede di 65 redazioni di giornali e mensili come Il Giornale, Corriere della Sera, Libero, La Gazzetta, Il Sole 24 ore, Panorama, e Famiglia Cristiana per citarne alcuni ma anche fumetti come Bonelli che pubblica da più di 60 anni le avventure di Tex Willer e molti altri eroi del fumetto made in Italy. Non dimentichiamo le 17 radio network nazionali: Radio Deejay, 105, Popolare, Radio 24 e Radio Monte Carlo.
DOVE MANGIARE
Proponiamo 3 ristoranti tipici, territoriali che ci ha consigliato Giuseppe, tifoso romanista del RC MILANO.
Osteria Alla Grande: Via delle Forze Armate 405, a due passi dal romantico Parco di Baggio, famosa per la ruota di formaggi, antipasto a base di gorgonzola e formaggi d’alpeggio. Da non perdere: il risotto alla longobarda, ravioli di brasato, la famosa cotoletta milanese e gli stinchi di maiale fatti in differenti modi. Vino della casa di alto livello e dolci freschi giornalmente, prezzi contenuti soprattutto per una città “cara” come Milano.
Osteria Brunello: Corso Garibaldi 117, vicino all’Accademia di Brera e al Castello. Gli antipasti sono davvero tradizionali come per esempio il baccalà mantecato, l’uovo croccante, i ravioli alla verza, il risotto e le pappardelle fatte in casa al cinghiale aprono il palato ai secondi piatti che eccellono nella coscia di anatra confit e lo stinco di agnello brasato.
Trattoria del Nuovo Macello: Via Cesare Lombroso, storica trattoria vicino al primo mattatoio cittadino. Negli antipasti da provare sono le polpette alla milanese e la savoiarda di lingua, sedano e cavolo. Il tempo si è fermato sui primi piatti nel ricordo della Milano di altri tempi: lasagne alla milanese con una ricetta del 1809, “pisarei e fasò” ovvero gnocchi e fagioli di origine piacentina. Da consigliare è Il Piatto del Mercato: ogni giorno, in base alla disponibilità è proposto un animale “da penna”, ottime le oche e le anatre. Per i vini si consiglia di assaggiare il Bardolino della casa o il bianco il Custoza.
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