276 GIORNI

Nella domenica che incorona nuovamente Jannik Sinner sul trono dell’Australian Open, la Roma va in scena al Bluenergy Stadium di Udine per la terza giornata di ritorno del campionato italiano.
L’annuncio della formazione iniziale della Roma non manca di destare più di una perplessità, al di là del turnover di alcuni giocatori quello che salta subito all’occhio è la scelta di schierare subito il nuovo acquisto Rensch (e questo ci può stare) per spostare Çelik nei tre di difesa; Hummels, Paredes, Dybala e Saelemakers in panchina sembrano un po’ troppo per una squadra che fa fatica a trovarsi.

Udinese costretta al primo cambio dopo appena 5’, Tourè si fa male in un contrasto con Pisilli e deve abbandonare il campo, al suo posto Mr. Runjaic inserisce Kabasele; grande sfortuna per il giovane giocatore francese che ripartiva titolare dopo aver passato in panchina le ultime tre partite.

Venti minuti di nulla, sembra di rivivere la partita di giovedì contro l’AZ Alkmaar; poi ci pensa Çelik a svegliare dal torpore il pubblico autolanciandosi all’indietro, perdendo la palla e facendosi ammonire nel tentativo disperato di rimediare al proprio errore.

Bella conclusione mancina di Rensch al 25’ che chiama Sava alla respinta in angolo, il nuovo acquisto giallorosso sembra uno dei pochi ad essere sceso in campo con la giusta volontà; lo stesso giocatore olandese fa un bel recupero in difesa qualche minuto dopo rimediando ad un pasticcio di Angeliño sulla fascia sinistra.

Si vede finalmente Pellegrini al 36’ per un’ammonizione inutile sulla propria trequarti; sulla conseguente punizione di Lovric lo stesso Capitano scivola lasciando via libera a Lucca che controlla di petto e insacca alle spalle di Svilar con un violento destro; ottava rete in campionato per l’attaccante friulano. In questo gol c’è la perfetta fotografia dello stato della Roma.

Dovbyk avrebbe trovato anche il pareggio al 50’ del primo tempo con una splendida conclusione al volo, peccato si trovasse in fuorigioco per l’ennesima volta in questa prima parte di gara!

Si chiude un’imbarazzante primo tempo sotto ogni aspetto possibile, bisognerebbe fare almeno dieci sostituzioni ma purtroppo non si può. 63% di possesso palla e non riuscire a produrre niente di pericoloso esponendosi alle solite ripartenza degli avversari…che senso ha?

Ranieri a sorpresa opta per un attacco a due punte nella ripresa, inserendo Shomurodov per Çelik e arretrando Rensch sulla linea della difesa a tre.

Grossa ingenuità di Kabasele dopo pochi minuti, Pellegrini cerca di scavalcare il difensore dell’Udinese con un pallonetto all’interno dell’area di rigore e il bianconero non trova niente di meglio che toccare il pallone con il braccio, Sozza vicinissimo assegna il penalty per i giallorossi. È l’occasione buona per il Capitano per cercare un po’ di riscatto; implacabile dagli undici metri il numero 7 realizza la rete del pareggio quando ci sono ancora 40 minuti a disposizione per provare a vincere la partita.

Il pareggio sembra aver dato la scossa alla squadra, è ancora Pellegrini ad impegnare il portiere avversario con una conclusione dal limite, Sava si distende e respinge; l’Udinese offre qualche spazio in più e allora Ranieri ricorre immediatamente ad un nuovo cambio per dare ancora più spinta, fuori Baldanzi e dentro El Shaarawy.

Accade così quello che non avremmo mai immaginato. Contropiede veloce della Roma con Shomurodov che scappa sulla sinistra, cambio di gioco per El Shaarawy che viene atterrato in uscita bassa dal portiere friulano e secondo calcio di rigore per i giallorossi; si presenta Dovbyk dal dischetto che, glaciale come al 94’ a Bologna, spiazza Sava, porta in vantaggio la Roma e va ad esultare sotto il settore dei tifosi ospiti.

2-1 per la Roma al 64’, chiunque lo avesse immaginato all’intervallo mente spudoratamente!

Girandola di sostituzioni da entrambe le parti, sottolineiamo all’80’ il ritorno in campo di Cristante al posto di Pellegrini. L’Udinese dopo lo svantaggio si è molto disunita offrendo diverse occasioni in contropiede alla Roma che non è mai riuscita a sfruttarle.

Tripla occasione nel finale per la Roma quando Sava riesce a respingere le conclusioni ravvicinate di Shomurodov. Finisce così, con la Roma che dopo 276 giorni torna a vincere in trasferta e regala una soddisfazione ai suoi tanti tifosi che non mancano mai di seguirla in ogni parte del mondo.

Possiamo dire tranquillamente che la squadra non ci è piaciuta, dalla trasferta di Udine portiamo a casa molto volentieri i tre punti e poco altro come il discreto debutto di Rensch e il terzo gol consecutivo in campionato di Dovbyk. Ranieri a fine partita ha parlato di giusta “cattiveria agonistica”, sinceramente non si è vista.

Per una volta gli episodi ci hanno aiutato e come ricorda il sito di statistiche Statsperform, era dal 2006 che alla Roma non venivano assegnati due rigori nella stessa partita e con gli stessi vinceva in rimonta; il mister sa il fatto suo e il risultato gli dà ragione ma ritengo la formazione iniziale sbagliata e di difficile comprensione; Çelik non è presentabile tant’è che dopo un primo tempo osceno è rimasto negli spogliatoi. Poi c’è il capitolo Pellegrini ma siamo anche un po’ stanchi di ripetere sempre le stesse cose; il rigore procurato e trasformato non possono bastare per giustificare l’ennesima prestazione insufficiente, dovrebbe trascinare la squadra e invece spesso sembra trascinarsi per il campo.

Il mercato di gennaio è agli sgoccioli e i problemi della rosa al momento restano quelli di questa estate, continuiamo a sperare in qualche mossa importante della società ma al momento non ci sono segnali incoraggianti da parte della proprietà.

Giovedì sera arriva il primo vero appuntamento importante della stagione, contro l’Eintracht Francoforte sarà partita vera e la concentrazione dovrà essere totale per 90’, così come incessante dovrà essere il tifo della Curva Sud al cospetto dei quasi 4.000 tedeschi attesi allo stadio.

Luca Panno – Roma Club Parma