A un passo dalla meta

ROME, ITALY - APRIL 15: AS Roma players celebrate after the Women Serie A match between AS Roma v Juventus at Stadio Tre Fontane on April 15, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

a cura di Lorenzo Avenali – Lupi di Londra

Lunedì ore 18.00, Roma Juventus.

Resta inspiegabile e assurda la scelta di giorno e orario da parte della Lega per questo che è IL big match del campionato italiano di Serie A femminile.
Per fortuna e come sempre, il tre Fontane risponde presente con un festoso pienone di tifosi.

Si parte con il doveroso minuto di raccoglimento (reale! Non che sfuma in un applauso dopo venti secondi) per Mattia Giani e per le vittime della centrale di Suviana. Poi, la parola passa al campo.

Roma in cerca di una vittoria per blindare il vantaggio per lo scudetto, discorso che a sua volta invece la Juve vorrebbe tenere aperto, anche se solo sulla carta – i punti di distacco infatti sono ben 10, con cinque giornate ancora da giocare dopo questa per le due squadre.

Mister Spugna schiera un attacco veloce Pilgrim-Giacinti-Haavi, Juve a specchio con un 4-3-3 molto aggressivo coronato dall’impressionante tridente GirelliThomasBeerensteyn (l’olandese accolta da una piccola contestazione dopo le sue critiche alle calciatrici italiane delle scorse settimane).

Padrone di casa pericolose già al secondo minuto, con Giacinti che scappa via sulla destra sul filo del fuorigioco, mette in mezzo per Giugliano che sbaglia un facilissimo rigore in movimento tirando alto, increduli i tifosi. Ma è solo un attimo: due minuti dopo Pilgrim riceve sulla tre quarti da Giugliano, ubriaca di finte Calligaris e fulmina di destro PPM (Pauline Peyraud-Magnin), la portiera juventina, sul primo palo. Roma in vantaggio 1-0, daje! PRIMO GOL IN CAMPIONATO per la nostra beniamina svizzera!

Le torinesi comunque non accusano il colpo, e si trovano anzi in controllo del gioco. Le costruzioni di Grosso e Caruso e i lanci precisi a tagliare il centrocampo avversario di Cecilia Salvai sono armi micidiali.

Al 9′ un ottimo inserimento di Boattin libera il suo destro, fortunatamente non il suo piede forte, di poco a lato. Al 20’, sempre Boattin non sfrutta un’ottima sponda di Calligaris per pareggiare.

Complessivamente è un primo tempo spettacolare, bello da vedere, con il gioco quasi mai interrotto e tante azioni per parte. In generale, la Juventus sembra dominare le avversarie sul piano fisico, specie a centrocampo (ne soffre molto Giugliano), mentre le giallorosse sono superiori per organizzazione tattica e gioco di squadra.

La Juve aumenta i giri, e guadagna metri. Al 27′ Girelli carica il tiro dal limite dell’area, e solo una provvidenziale scivolata di Capitan Bartoli evita l’intervento di Ceasar. Un minuto dopo Caruso da fuori sfiora la traversa con una parabola eccezionale.

Mister Spugna inverte continuamente le esterne Pilgrim e Haavi per disorientare le difensore avversarie, e fare male con la velocità della giocatrice svizzera. Ma le loro discese vengono tutte bloccate sul nascere.

La Roma torna a farsi vedere solo su calcio da fermo; un angolo al 32′ diventa un cross insidioso di Giugliano, smanacciato da Peyraud-Magnin sui piedi di Linari, con la centrale giallorossa che però tira alto.

Nel complesso la Roma sembra aver ritrovato gli equilibri in finale di tempo, togliendo il pallino del gioco alla Vecchia Signora.

Si riparte per la seconda frazione, con nessun cambio nelle due formazioni, ed è subito pareggio Juve: al 2′ minuto punizione di Caruso dalla tre quarti destra, e Cristiana Girelli fa quello che sa fare meglio: liberarsi e buttare la palla in rete (con un movimento che ricorda quello di Gervinho, anni fa, proprio contro la Juve in un match di Coppa Italia). È 1 a 1.

La Roma si sveglia, anche spinta da un’incredibile tifoseria, ma la Juve resta compatta dietro. PPM non viene mai chiamata in causa.

Girandola di cambi al 60′: Gunnarsdottir per Caruso e Bonansea per Thomas tra le bianconere, Viens rileva Giacinti (un po’ in difficoltà oggi contro la fisica difesa zebrata). Barbara Bonansea si fa vedere subito al 62′ con un tiro da fuori, che Ceasar controlla senza affanno. Si fa però notare anche per un giallo al 72′.

La Roma ora attacca a testa bassa, e al 71′ reclama per un DOPPIO rigore: Viens viene stesa in area mentre crossa al centro per Pilgrim, che viene colpita e atterrata a sua volta. Ma la Juve è sempre la Juve, anche femminile: dei due rigori netti, non ne viene dato NESSUNO.

Al 75′ entrano Cantore e la leggenda Sara Gama per Girelli e Lenzini, forze fresche per la squadra ospite, in vista dell’assalto giallorosso.

Ma la sliding door è in agguato: al 79′ Bonansea stende Giugliano al limite dell’area di rigore: è il secondo giallo, Barbara Bonansea espulsa lascia le compagne in dieci. La successiva punizione battuta da MG10 esce a pochi centimetri dal palo.

In risposta, un bolide su punizione di Boattin sfiora il palo alla sinistra di Ceasar.

All’83esimo cambia anche Spugna: Feiersinger per un’esausta Pilgrim, mentre per Greggi entra Sanne Troelsgaard, match-winner nel finale di Milano.

Oggi però è Viens a segnare negli ultimi minuti: all’85’ ruba palla alla difesa, PPM ribatte il suo primo tiro (di destro) ma non può nulla sul secondo (di sinistro), che si insacca violentemente. ROMA 2 – JUVE 1!!

Pochi minuti dopo sempre la canadese ci riprova, stavolta a giro sul secondo palo, di poco fuori.
E’ l’ultimo squillo, la partita finisce e la Roma ha ammazzato il campionato: TREDICI PUNTI di vantaggio a cinque partite dal termine, lo scudetto non è già cucito sulle maglie giallorosse ma solo per mera aritmetica.
Sabato nella trasferta fiorentina al Viola Park, in caso di vittoria, sarà già TRICOLORE!

FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!