Nel derby della capitale vince la noia.

A cura di Gianni C. – Roma Club Parma

La Roma era chiamata a vincere una partita che a Roma, come a Buenos Aires o a Belgrado vale un intera stagione: il derby.
Dopo la figuraccia rimediata a Praga e il mancato consolidamento del primo posto del girone in Europa League la squadra di Mourinho era quasi obbligata a riscattarsi nella partita che nessuno a Roma vuole perdere.
Invece la vera vincitrice dell’incontro è stata la noia.
Le statistiche sono impietose: la Roma ha fatto un solo tiro in porta, la Lazio 2.
La partita inizia subito bene con Karsdorp a destra che spinge più del solito e crea delle preoccupazioni non da poco alla difesa biancazzurra.

Le sue iniziative vengono premiate realizzando l’unico tiro in porta della Roma: Provedel para e sulla ribattuta Cristante, in evidente fuorigioco, segna il gol del momentaneo 0 a 1 che poi verrà giustamente annullato.
Quindici minuti di sola Roma.
Ma il primo tempo della Roma finisce li perché sale in cattedra Luis Alberto e prima centra un palo sugli sviluppi di un azione, poi calcia la punizione in cui Romagnoli di testa impegna Rui Patricio che risponde con una bella parata e infine calcia alto il pallone dal centro dell’area romanista sugli sviluppi di un’altra azione.

Il primo tempo si chiude qui con la Roma che sente la pressione del match ma fa fatica a ripartire ed è bloccata dalla Lazio nella propria metà campo.
Il nervosismo è altissimo e l’arbitro Massa della sezione di Imperia, fa fatica a controllare la gara distribuendo cartellini gialli.
A farne le spese sono Mancini, N’Dicka, Lukaku, Immobile e Sarri nel primo tempo e Patric, Azmoun nella ripresa.

Ripresa che inizia quasi in sordina: la Roma prova a riaffacciarsi dalle parti di Provedel ma non impensierisce mai realmente il portiere della Lazio.
Immobile contesta vistosamente una punizione concessa dall’arbitro Massa alla Roma e Mourinho dalla panchina platealmente non condivide la decisione di non ammonire il giocatore della Lazio. Sarebbe stata la seconda con la Lazio che avrebbe giocato il secondo tempo in 10.
Vecino ci prova al 72° con una botta da fuori ma è attendo Rui Patricio.

Ancora il nervosismo è protagonista al 91° con una piccola rissa per un battibecco tra Immobile e Paredes. L’azzurro si lascia cadere in area con troppa facilità e l’argentino lo riprende platealmente.
Partita che si conclude con un nulla di fatto e che regala 1 punto a testa a due squadre che inseguono il quarto posto.

La classifica, complice la sconfitta del Napoli e il pareggio del Milan a Lecce, si accorcia e ora la Roma dista solo 3 punti dal quarto posto.

La sosta per le nazionali arriva forse nel momento giusto anche se i nazionali chiamati saranno diversi (Cristante (Italia), El Shaarawy (Italia), Bove (Italia Under 21), Pisilli (Italia Under 20) Cherubini (Italia Under 20), Dybala (Argentina), Paredes (Argentina), Zalewski (Polonia), Lukaku (Belgio), Rui Patricio (Portogallo), Aouar (Algeria), Ndicka (Costa d’Avorio), Kristensen (Danimarca), Celik (Turchia)) e a Trigoria non ci saranno molti titolari con cui lavorare.

Putroppo Smalling e un fatiscente Renato Sanches devono lavorare ancora tanto per recuperare la condizione e supportare la Roma che conta su di loro per riprendere il ruolino di marcia.
Con l’Udinese all’Olimpico è vietato sbagliare.

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