a cura di Riccardo Rizzo del Roma Club Florida
Roma 20 Marzo 1949, ore 16:50, Stadio Nazionale, futuro Stadio Grande Torino, si è appena disputata la partita Lazio-Genoa. L’altoparlante scandisce i “finali” delle altre gare di Serie A. Dopo aver appreso il risultato di Genova, in cui la Sampdoria batte la Roma per 2 a 0, un uomo di bassa statura, con i suoi immancabili Prince-Nez, si accascia sui seggiolini della tribuna e spira tra le braccia di un medico accorso per dargli aiuto: Paralisi Cardiaca.
Chi era costui il cui cuore affaticato non resse alla ferale notizia della sconfitta della “sua” Roma?
Sin da giovane era chiamato “Cerino“, in quanto durante una giornata usava un solo cerino per accendere la prima sigaretta, le successive Nazionali Export le accendeva a ripetizione usando le precedenti come cerini.
Il suo nome è Italo Foschi; colui che 22 anni prima fu l’artefice della creazione della Roma, il Nostro primo Presidente.
Italo nasce a Corropoli, piccolo centro storico in provincia di Teramo, il 7 di Marzo 1884 da padre maestro elementare e madre casalinga. Intraprende gli studi di Giurisprudenza a Roma, ma dimostra sin dall’ infanzia una passione smisurata verso ogni tipo di sport: scherma, lotta greco romana e football. Interventista convinto, si arruola volontario nella Grande Guerra e dal 1918 entra nel Partito Nazionalista: formazione di destra che riuniva tra le sue fila numerosi reduci. Ammaliato da Mussolini, entra senza esitazione nel Partito Nazionale Fascista occupandosi subito di sport; fonda la Sambenedettese (1923) e il Giulianova Calcio (1924). Spirito irrequieto, protagonista di numerosi duelli alla sciabola, diventa il pupillo di Farinacci, il Ras di Cremona, che ha fatto carriera nel Partito soffocando nel sangue le manifestazioni dei braccianti della Val Padana.
Grazie a questa amicizia nel 1923 viene nominato Segretario Federale di Roma. Il 19 Luglio 1924 fonda la Rivista “Roma Fascista” con sede a Palazzo Braschi adiacente a Piazza Navona. Collaboreranno con lui il giovanissimo Eugenio Scalfari, Mario Alicante colui che nel 1943 organizzerà la fuga di Sandro Pertini con altri antifascisti detenuti nel carcere di Regina Coeli nonché il futuro partigiano socialista Giuliano Vassalli.
Quando però Farinacci viene messo da parte da Mussolini, il nostro Italo e gli altri “clientes” del Ras di Cremona sono esautorati dalle loro cariche politiche.
Meglio così, Italo nel 1926 entra nella dirigenza del neonato CONI e sarà uno dei fautori più motivati della famosa Carta di Viareggio.
Tornato nella Capitale, assume la presidenza della Fortitudo e il 5 Maggio 1927 lo troviamo in riunione con i presidenti Vittorio Scajola (di Roman) ed Ulisse Igliori (di Alba Audax) per le trattative della famosa ” fusione” che si protrarranno per 32 giorni quando i tre si accorderanno e ratificheranno il tutto nel famoso giorno del 7 Luglio. Foschi è eletto Presidente dell’A.S. Roma ma il 23 Marzo dell’anno successivo a malincuore si deve dimettere: Mussolini aveva ancora bisogno di lui.
Diventa Prefetto di Treviso, Trento, Macerata e Pola. Dopo l’8 Settembre 1944 segue le sorti incerte della R.S.I come un ultras al fianco del Duce. Ma fu proprio sulle rive del Lago di Garda che verrà messo nuovamente da parte con un inaspettato prepensionamento.
E poi? Processato e condannato a 20 anni di carcere, viene graziato dall’ indulto Togliatti qualche mese dopo, e la sua figura cadrà nell’oblio come tanti ex camerati.
Non sta a me e soprattutto in questa sede giudicare la sua carriera e azione politica, che soprattutto agli albori si macchiò di numerosi atti di violenza verso avversari politici spesso inermi.
Posso altresì affermare che in quel freddissimo 20 Marzo a Roma, con le temperature del mese che arrivarono anche a -6 gradi centigradi, se ne andò un grande romanista. Al suo funerale, nel cimitero del Verano, parteciparono solo 15 persone. Oggi la sua figura è ricordata da numerose lapidi come fondatore di società sportive: lo SPORT che ci rende rivali e mai nemici.
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