a cura di Gianni C. – Roma Club Parma
Il campionato olandese meglio conosciuto come Eredivisie ha emesso il suo primo verdetto: il Psv Eindhoven è campione d’Olanda con due giornate d’anticipo.
Un rullo compressore la squadra allenata da Peter Bosz capace di segnare centosette gol e subirne solo diciannove in trentadue giornate. Anche in Champions era andata benissimo qualificandosi agli ottavi come seconda nel girone dietro all’Arsenal ma sulla sua strada ai quarti ha incontrato il Borussia Dortumnd, fresco finalista.
Iniziando proprio dalla squadra della Philips quest’oggi parleremo di un talento che in Olanda sta facendo parlare di se in maniera più che positiva.
Malik Tillman 21 anni, nato a Norimberga ma con doppia cittadinanza, tedesca e americana.
A giugno 2022 ha optato per la nazionale a stelle e strisce dopo aver giocato in tutte le rappresentative giovanili tedesche.
Calcisticamente però cresce nel Bayern Monaco che lo alleva fin da piccolo e quando ne capisce le potenzialità decide di darlo in prestito prima ai Glasgow Rangers dove realizza dodici gol e cinque assist in quarantadue partite stagionali.
A luglio 2023 il passaggio, sempre in prestito, al Psv Eindhoven con risultati straordinari: quindici assist e nove gol in trentotto partite e vittoria del campionato olandese da protagonista.
Peter Bosz gli ha trovato la posizione perfetta ovvero trequartista, giocando come vertice alto del centrocampo, quasi a supporto dell’attaccante centrale nel 4-3-3 del Psv e lui si è espresso nel migliore dei modi regalando assist per i compagni.
Luuk De Jong ne ha fatti ventisette e Johan Bakayoko di cui abbiamo parlato in una delle prime edizioni di questa rubrica ne ha fatti dodici grazie ai suoi assist.
Tillman al Psv Eindhoven veste la maglia numero 10 e già questo è indicativo.
La sua tecnica e le sue capacità erano ben note allo spogliatoio se nessuno si è opposto che prendesse quella maglia.
Lui ovviamente ha fatto vedere in campo di che pasta è fatto e nonostante il Psv farà di tutto per trattenerlo molto probabilmente al termine del campionato tornerà al Bayern Monaco per far coppia con Musiala e Tel, altri due fenomeni.
Quello che ha fatto vedere ad Eindhoven però è veramente interessante per un ragazzo di 21 anni.
Tecnica da numero dieci ma anche tanto sacrificio e applicazione tattica condita da una condizione mentale di chi sa già quello che vuole dentro e fuori dal campo.
Visione del gioco ma anche previsione della giocata fanno di lui un moderno trequartista che da del tu al pallone con estrema facilità, quasi come se fosse un freestyler.
Pochi tocchi ma essenziali per mandare in porta i compagni di squadra ma anche per dirigere la manovra offensiva o aprire la difesa avversaria.
Sicuramente di lui sentiremo parlare tanto non appena la stampa sportiva lo vedrà giocare con una maglia diversa da quella del Psv Eindhoven.
La squadra che ha provato a contrastare il dominio del Psv in Eredivisie è stata il Feyenoord.
Il club di Rotterdam si è dovuto arrendere a due giornate dal termine poiché i nove punti di distanza dalla capolista Psv, sono diventati fatali. Prima però si era arresa anche in Europa League alla Roma che ormai rappresenta per gli olandesi una bestia nera.
Come da tradizione olandese però anche il Feyenoord è in grado di produrre talenti da mettere in vetrina.
Uno dei tanti talenti biancorossi è Quinten Timber, 22 anni nato a Utrecht e nazionale olandese.
Di professione centrocampista, più mediano che trequartista, bravissimo in interdizione ma con piedi educati con cui prende parte alla manovra abilmente.
Molto bravo nella fasi di transizione, riesce a recuperare il pallone e in brevissimo tempo metterlo a disposizione della squadra o a condurre direttamente l’azione.
In Olanda non scherzano sui giovani e quando hanno davanti un talento lo gettano subito in campo per dimostrare il suo valore.
Timber l’anno scorso lo ha dimostrato e ha vinto il campionato con il Feyenoord.
Quest’anno complice qualche partenza eccellente (Kokçu), il club di Rotterdam non ha bissato l’impresa ma Timber si è imposto come uno dei migliori giovani centrocampisti del campionato olandese.
A referto infatti ha messo otto gol e dieci assist in quarantaquattro partite e l’ottimo rendimento stagionale gli ha fatto maturare la convocazione nella nazionale maggiore olandese a marzo 2024.
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Feyenoord, a 15 anni decide di passare insieme al fratello gemello Jurrien nelle giovanili dell’Ajax. Qui rimane per 6 anni fino a quando non finisce a giocare nell’Utrecht.
Il fratello invece continua il percorso di crescita nei lancieri e lo scorso luglio è stato venduto per 40 milioni di euro ai Gunners.
Quinten invece dopo una sola stagione all’Utrecht viene acquistato proprio dal Feyenoord nel 2022 per quasi 8 milioni di euro e su di lui decide di costruire l’odierno centrocampo.
Dopo quanto visto quest’anno, tra i due fratelli non c’è tanta differenza in termini economici. L’unica che è evidente è il ruolo che ricoprono, Jurrien è un difensore.
Il Feyenoord giocherà la Champions il prossimo anno e questa potrebbe essere la vetrina giusta per Quinten per mettersi in mostra e così raggiungere il fratello in Inghilterra in Premier League.
L’altra fabbrica di talenti olandesi si chiama Ajax e ormai il loro modello è invidiato da tutto il mondo.
Ogni anno nasce un talento nelle giovanili dei lancieri e quest’anno non sono stati da meno.
Il giocatore in questione si chiama Jorrel Hato, 18 anni nato a Rotterdam e nazionale olandese.
A 16 anni e 335 giorni esordisce in Eredivisie divenendo il terzo giocatore più giovane ad esordire nella storia dei Lancieri dopo Gravenberch e Seedorf.
La sua storia calcistica però inizia nelle giovanili dello Sparta Rotterdam ma a 12 anni passa nelle file dello Jong Ajax.
I Lancieri ne curano la crescita e dopo le undici partite in campionato dello scorso anno, in questa stagione si conferma un titolare inamovibile mettendo a referto 3 gol e 1 assist in quarantacinque presenze stagionali tra Eredivisie, Europa League, Conference League e Knbv Beker cup.
Nonostante non abbia una struttura fisica imponente è alto solo 182 centimetri per 76 kg, Hato è il prototipo di difensore moderno.
Atletico, veloce, è capace di leggere le chiusure difensive come un veterano.
In campo ci sa stare benissimo grazie ad una grande capacità di posizionamento tattico abbinato alle sue capacità tecniche.
Piede sinistro può giocare anche da terzino oppure in mezzo al campo come mediano di copertura ma sicuramente in difesa sa dare il meglio di sé.
L’Ajax sa benissimo come valorizzare il suo talento e da bottega cara qual è tra qualche anno lo vedremo in qualche big europea affamata di talenti.
Nel frattempo le buone prestazioni hanno attirato le attenzioni dell’Arsenal già pronto a mettere nero su bianco un contratto per la prossima stagione.
A 18 anni Hato ha già assaggiato anche la nazionale maggiore olandese; insomma quasi come un predestinato.
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