a cura di Gianni C. – Roma Club Parma
Questa settimana la nostra ricerca di talenti si ferma in Spagna nella Liga.
La sorpresa Girona, scivolata dal primo al terzo posto ha permesso al Real Madrid e al Barcellona di tornare sui due gradini più alti del podio.
La rivelazione catalana sta sorprendendo tutti per il rendimento che sta dimostrando in Liga.
Michel, allenatore del Girona, squadra che fa parte della galassia del City Football Group (Manchester City per intenderci) in tre anni ha portato il club dalla Liga 2 alla lotta per la Champions League.
Ma il club catalano potrebbe non giocare la massima competizione internazionale proprio in virtù della presenza del City. Infatti la Uefa, così come fatto in passato con Salisburgo e Lipsia, non dovrebbe concedere il nulla osta per far giocare due squadre che appartengono alla medesima proprietà la stessa competizione.
Il primo talento di oggi gioca appunto nel Girona e sta facendo vedere cose molto interessanti.
Sto parlando di Savio Moreira de Oliveira, meglio noto come Savio, 19 anni nato in Brasile a São Mateus, a 10 ore di macchina da Belo Horizonte.
E’ proprio nella città dello stato di Minais Gerais che muove i primi passi nel mondo del calcio. Infatti cresce nella squadra dell’Atletico Mineiro che lo fa esordire in prima squadra nel Brasilerao a 16 anni e 158 giorni.
Dopo l’esordio firma anche un contratto professionistico con una clausola rescissoria monstre di 60 milioni di euro.
Ad un anno dalla scadenza però la spunta il Troyes, squadra francese che se lo assicura per 6,5 milioni di euro.
Ma il Troyes fa sempre parte di quella galassia di squadre del City Football Group.
Infatti, con il club francese non disputa nemmeno una partita e va direttamente in prestito nel PSV Eindhoven, squadra che in quel momento disputava la Champions League.
Il ragazzo si ambienta nel calcio europeo, gioca qualche partita e vince anche coppa e supercoppa olandese.
Ma le sue qualità le evidenzia soprattutto l’anno successivo con il passaggio in prestito al Girona.
Quest’anno infatti, in campionato, ha realizzato otto gol e sette assists in ventinove presenze e due gol in coppa del Re.
Gioca come ala destra ma può giocare anche nel lato opposto del campo. Con il suo sinistro rientra spesso per cercare la conclusione a giro. Ma è la velocità di esecuzione dei dribbling la sua caratteristica principale.
Riesce sempre a saltare l’uomo che ha davanti e in velocità sa liberarsi per un cross o per un tiro.
E’ destinato a palcoscenici più importanti e quasi sicuramente prenderà la direzione di Manchester nel giro di qualche anno.
Il primo marzo ha ottenuto la sua prima convocazione con la maglia verdeoro del Brasile.
Il secondo talento di oggi si sta facendo strada all’interno del club più titolato al mondo: Il Real Madrid.
Anche se in mezzo al campo ha una concorrenza incredibile, quest’anno si sta ritagliando le prime presenze e persino un gol in Champions.
Come tanti giovani prima di lui, proviene dal Real Madrid Castilla, la squadra giovanile del Real Madrid allenata dal beniamino dei Blancos, Raul.
Il suo nome è Nicolas Paz Martinez, meglio conosciuto come Nico Paz, 19 anni di Santa Cruz de Tenerife ma argentino di nascita.
E’ figlio d’arte ed ha Iniziato a tirare i primi calci al pallone proprio nell’isola di Tenerife, nell’omonimo club; All’età di 16 anni viene scovato dagli osservatori madridisti che intravedono in lui un discreto potenziale.
Dopo la trafila nelle squadre giovanili dei Blancos, Paz, inizia a brillare l’anno scorso in Youth League con cinque gol in sette partite oltre ad un gol in quattro partite nella Primera Federacion.
Quest’anno ha iniziato ad affacciarsi in prima squadra e il bottino è diventato più ghiotto: tre presenze in Champions League con gol al Napoli e quattro presenze in Liga.
Di lui Ancelotti parla un gran bene e lo fa giocare come trequartista dietro le due punte quando il Madrid gioca col 4-3-1-2 oppure in supporto dell’unica punta nel 4-2-3-1.
E’ un talento tutto mancino che ha un enorme bagaglio tecnico individuale. E’ dotato di un’ottima struttura fisica essendo alto 1 metro e 86 centimetri ed ha una grande visione di gioco.
Col suo sinistro ama dribblare ma è palla al piede che è devastante soprattutto nello stretto.
Ha un buon fiuto del gol e all’occorrenza può fare anche la prima punta.
Purtroppo per lui le porte della nazionale maggiore sono chiuse dai tanti talenti che vi sono in quel ruolo ma sicuramente nell’attuale under 23 agli ordini di Mascherano, può ritagliarsi il giusto spazio per tentare di essere protagonista alle Olimpiadi di Parigi dove l’albiceleste si è qualificata.
L’ultimo talento di oggi viene da un piccolo pueblo vicino Huelva dove ha iniziato a muovere i primi passi nel calcio giocato.
Il talento era talmente grande che dal paesino nella provincia andalusa si è prima trasferito nelle giovanili del Betis Siviglia e poi è entrato di diritto nella Masia, la Cantera del Barca.
Lui è Fermin Lopez, 20 anni di El Campillo, Andalusia.
Nella cantera blaugrana fa tutta la trafila fino all’under 19 per poi finire in prestito nel Linares, squadra di Primera Federacion.
Qui fa dodici gol e quattro assists in trentasette partite e tanto bastano per farlo tornare alla base quest’anno.
Xavi, tecnico dei Blaugrana se ne innamora quando in amichevole quest’estate contro il Real Madrid, entra dalla panchina e segna pochi minuti dopo.
Il ragazzo si aggiunge alla prima squadra e la fortuna gira dalla sua parte.
Complice gli infortuni di Pedro e Gavi, altri due fenomeni per cui non basterebbe un articolo a testa di questa rubrica, Firmin Lopez trova il giusto spazio e la continuità necessario che lo portano stabilmente in prima squadra collezionando tre gol in campionato in ventidue presenze e due gol un assist in Champions League in sei presenze.
Non male per un ragazzino che l’anno scorso giocava nei campi di terra della Primera Federacion.
Tecnicamente è un centrocampista polivalente che può giocare sia esterno che in mezzo al campo.
Dotato di un piede molto educato e di uno sprint incredibile che con la palla al piede è difficile da fermare.
Molto capace nel dribbling, la sua qualità migliore è quella di saper stare in campo come un veterano pur avendo solo vent’anni.
Non butta mai via il pallone, tipico dei giocatori blaugrana, ha delle buone doti atletiche supportate da gambe molto reattive e forti. Non è altissimo, 174 centimetri e questa forse l’unica qualità che gli manca.
Ma se uno come Xavi ti mette nel centrocampo del Barcellona sicuramente le qualità ci sono.
Non ha ancora esordito nella Roja ma attualmente è un punto fermo della Spagna under 21 di Santi Denia.
Da giugno 2023 a dicembre 2023 il suo valore è salito da 300 mila euro a 15 milioni di euro e sicuramente in questi mesi è cresciuto ancora di più.
Se continua così il suo dinamismo lo porterà a guidare il centrocampo del Barça per molto tempo ancora.
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