SASSUOLO

Domenica 26 Ottobre alle ore 15:00 la Roma è di scena al Mapei Stadium Città del Tricolore per disputare l’VIII giornata del Campionato italiano di calcio 2025/’26 contro il Sassuolo. Il Settore Ospiti è la Tribuna Nord che può contenere 4.000 spettatori circa. Lo stadio non si trova a Sassuolo bensì a 40 km di distanza: nella città di Reggio Emilia, in Piazza Azzurri d’Italia, 1. Il Trentennale impianto calcistico, originariamente chiamato Stadio Giglio, è circondato da un ampissimo parcheggio, nella periferia di Reggio, nel bel mezzo della Pianura Padana la quale influisce sul clima: soffocante durante l’estate e freddo umido d’inverno.

Sia Sassuolo che Reggio Emilia sono raggiungibili da Roma in automobile tramite l’A1 in più di 4 ore, con la strada ferrata invece bastano poco più di 3 comode ore tramite il Freccia o Italo.

Questa “ambiguità geografica”ha insinuato in me il dubbio su quale delle 2 città descrivere per una visita turistica da collegare alla partita di domenica e ho scelto Sassuolo. Certo, Reggio Emilia avrebbe più cose da raccontare e vedere, ma vicino alla piccola Sassuolo (41.000 abitanti) ci sono 2 siti adatti a tutti i gusti che meritano una visita . Ma prima un po’ si storia.

STORIA DI SASSUOLO

Quello che oggi è un piccolo centro cittadino, famoso in tutto il mondo per la produzione di ceramiche e terracotte, ha origini antichissime, anzi, preistoriche. I primi manufatti trovati nelle vicinanze dell’abitato risalgono all’età del bronzo e sono in terracotta. Il sito fu subito abitato e frequentato per la grande quantità di argilla presente nel terreno e dall’abbondanza di acqua, fondamentali questi due elementi per la produzione della ceramica. Dal II millennio a.c i Liguri, antica popolazione italica che ha le sue origini tra l’attuale Provenza e il Sud della Liguria, avevano spinto la loro influenza fin qui. Ma presto si scontrarono, soccombendo, con i Galli Cisalpini che dominavano il Nord Italia dal fiume Po fino alla catena alpina. Questa popolazione celtica, numerosissima e abile nell’uso delle armi, fu la stessa che, comandata da Brenno, nel 390 a.c saccheggiò Roma. Ma i tempi cambiano; già all’inizio del III secolo a.c Roma, dopo aver sbaragliato gli Etruschi aveva portato i propri confini settentrionali sul fiume Po e incalzava i galli oltre le Alpi. L’epilogo di questa pluri centennale guerra fu scritto da Caio Giulio Cesare nel 52 a.c ad Alesia nella Gallia del Nord, quando sconfisse la coalizione dei galli e dei celti capeggiata dal condottiero Vercingetorige che portato a Roma in catene come trofeo di guerra venne giustiziato nel 46 a.c. I romani lasciarono un segno indelebile in tutta la regione, di cui una parte non a caso si chiama ancora Romagna, costruirono strade: una fra tutte la Via Emilia ancora oggi usata da milioni di utenti. Alle strade si aggiunsero gli acquedotti e le terme, l’economia ed il commercio decollarono come la produzione di terracotta e di grano. Questa terra così ricca e generosa durante il medioevo sopravvisse ai Goti, Longobardi, Bizantini, agli infidi feudatari nonché alle rapaci Signorie dell’Evo Moderno. Gli abitanti di Sassuolo, poi, videro passare Napoleone, le truppe austriache, i garibaldini e l’esercito piemontese. L’ultima esperienza fu la seconda guerra mondiale, l’occupazione nazi fascista, la Repubblica di Salò e la lotta agguerrita delle brigate partigiane che liberarono Reggio Emilia e Sassuolo dai nazisti prima dell’arrivo dei “liberatori” anglo americani.

COSA VEDERE

CASTELLO DI FORMIGINE: a 7 km da Sassuolo troviamo Formigine: classica cittadina della pianura emiliana, più piccola di Sassuolo ma che custodisce al suo interno uno splendido castello. Le visite sono consentite il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Il primo documento ufficiale che cita il suddetto castello è del 1201 e viene dagli archivi del Comune di Modena. Questa preziosa testimonianza, gli storici saranno sempre grati ai notai o agli “scribacchini” comunali che ci hanno tramandato documenti pubblici o notarili dandoci informazioni dettagliate sulla vita economica e sociale del medioevo, descrive il castello con minuziosi dettagli. Sappiamo, appunto, che fu costruito dai modenesi in un periodo in cui i reggiani si stavano espandendo ai loro danni, quindi ebbe la funzione di avamposto militare ben fortificato.

Il nucleo più antico del castello è la Rocchetta costituita dalla Torre dell’Orologio, alta 32 metri, che era il Mastio cioè l’estrema difesa della rocca. Accanto alla possente torre c’è il Corpo di Guardia: punto strategico posto a difesa della porta principale da dove venivano manovrati il possente portone, la grata di ferro e il ponte levatoio. La passeggiata tra le mura del castello continua nella così detta Torre Sud Est dalla cui sommità si gode un bellissimo panorama sulla pianura adiacente. Si arriva al Palazzo Marchionale, costruito nella fase in cui il castello si trasforma in residenza della famiglia Pio: i Signori di Sassuolo (XV-XVI sec.). I Pio ampliarono le mura ed eressero un elegante loggiato dove campeggia l’affresco di Nostra Donna della Rocca, immagine sacra risalente al XV secolo di autore ignoto di scuola emiliana. L’esperienza non si conclude qui: c’è il museo che racconta la storia del sito dall’epoca romana ai giorni nostri dove il castello è usato come sede comunale e ospita numerosi eventi. Adiacente all’uscita è il bellissimo giardino “all’italiana” che andava molto di moda nelle abitazioni aristocratiche del XVI e XVII secolo.

MARANELLO

A 7 km da Sassuolo sorge lo Stabilimento della Ferrari ivi fondato da Enzo nel 1943. Dal 1990, sempre a Maranello a 300 metri dallo Stabilimento, è stato costruito il mastodontico Museo Ferrari, aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00. Il Museo è meta di visitatori provenienti da tutto il mondo: ogni anno sono circa 500.000 facendo di questa struttura uno dei siti più visitati del Bel Paese. La grande area espositiva è divisa in diverse sezioni come la riproduzione della Cittadella dove il visitatore ripercorre l’evoluzione della fabbrica automobilistica dagli albori ai giorni nostri. La sala Gran Turismo: grande esposizione di automobili GT come la Ferrari 166 Inter, la prima costruita in assoluto nel 1949 o la famosa Dino 206 GT del 1967 fino alla Barchetta 360 del 2000. Queste automobili furono impiegate per le corse automobilistiche come Le Mans. La Sala delle Vittorie espone le tute e i caschi dei piloti iridati e le vetture vincitrici dei Mondiali di F1: dalla Ferrari 500 F2 del 1953 fino a quelle che ha guidato Michael Shumacher agli inizi del XXI secolo. La Sala delle Competizioni è dedicata a Enzo Ferrari, qui è riprodotto il suo ufficio e fanno bella mostra numerose automobili, motori, pistoni e pneumatici che hanno dato lustro al mito Ferrari, d’altronde che Mondiale di Formula 1 sarebbe senza Ferrari?

Riccardo Rizzo – Roma Club Florida