Monza

a cura di Riccardo RIzzo – Roma Club Florida

Il capoluogo della Brianza dista da Roma, tramite l’Autostrada A1, 584 km, il tempo di percorrenza si aggira tra le 6 e le 8 ore. In treno con Freccia o Italo ci si impiegano 3 ore e 16 minuti con un piccolo stop alla stazione Centrale di Milano. La città, fondata dai Galli Cisalpini intorno al X secolo a.c, è il terzo comune più popoloso della Lombardia dopo Milano e Brescia con più di 122.000 abitanti. L’intera Lombardia fu sottomessa dai romani nel 222 a.c e la città di Monza acquista la cittadinanza romana nel 49 a.c grazie a Giulio Cesare. Fino al devastante saccheggio del barbaro Alarico (402), preambolo del Sacco di Roma, Monza fu un importante snodo stradale per le vie che portavano verso le Alpi di Nord Ovest. Agli albori del medioevo mantenne questa importanza strategica e fu occupata prima dai Goti e successivamente dai Longobardi. I re barbari Agilulfo e Teodolinda, i primi ad essere incoronati con la famosa Corona Ferrea, stabilirono la loro capitale a Milano e la residenza estiva a Monza. Qui Teodolinda, che si era convertita al cattolicesimo, costruì una chiesa che poi fu ampliata e divenne il famoso Duomo di Monza, dove tutt’ora è conservata la Corona Ferrea. Questa antica reliquia, che la tradizione vuole realizzata con un chiodo usato per la crocifissione di Cristo, fu usata per incoronare i Re d’Italia come gli Imperatori del Sacro Romano Impero da Carlo Magno (775) a Carlo V (1536), poi Napoleone (1805), gli Asburgo e in fine i Savoia da Vittorio Emanuele II fino a suo nipote. Dopo la dominazione carolingia la città entra nell’orbita di Milano e diventa un comune florido dotato di statuto e autonomia commerciale. Nel 1713 viene conquistata dall’Impero Austriaco, nel 1805 Napoleone la ingloba nella Repubblica Cisalpina come il resto delle città Lombarde fino al 1818 quando, dopo il Trattato di Vienna, ritorna all’Austria. La città insorge verso i dominatori austriaci tra il 20 e il 24 Marzo del 1848 a seguito delle famose 5 Giornate di Milano ma verrà liberata soltanto nel 1859 dopo la vittoriosa II Guerra d’Indipendenza. Con l’Unità d’Italia la città risorge divenendo la maggiore produttrice di cappelli grazie all’importante industria manifatturiera. La II Guerra non la risparmia, viene bombardata dagli Alleati tra il 1940 e il 1945, dopo l’8 Settembre 1943 è occupata dai Nazisti che si macchieranno di azioni terroristiche indiscriminate verso tutti gli strati della popolazione. Il 25 Aprile 1945 i partigiani liberano la città e la consegnano agli Anglo Americani e finalmente la vita ritorna a meritare di essere vissuta: pace, lavoro e democrazia.

COSA VEDERE

Se, con la scusa della partita, avete qualche giorno libero, la città offre 3 attrazioni famose a livello mondiale che consiglio a tutti caldamente di visitare.

DUOMO. Costruito tra il 1300 e il 1365 in stile Gotico Internazionale, l’esterno è ancora originale come la bellissima facciata e il Rosone mentre l’interno è stato pesantemente ritoccato nel ‘600 dandole una parvenza Barocca. Il fiore all’occhiello di questo grande edificio è il MUSEO E TESORO DEL DUOMO dove sono conservate opere di inestimabile importanza sia artistica che storica. Il visitatore può ammirare la Bibbia di Alcuino, del periodo carolingio, la Corona Ferrea e quella di Teodolinda, le rarissime croci d’oro tempestate di gemme fatte da orafi longobardi dell’VIII secolo per i regnanti Berengario, Agilulfo e Teodolinda. Testimonianze preziosissime del Tardo  Impero sono i Dittici di Re David, Claudiano e Stilicone tutti in oro decorati da miniature minuziosissime. Per finire, una speciale menzione merita il capolavoro del VI d.c: La Chioccia con Pulcini, l’opera, tridimensionale, raffigura una chioccia e sette pulcini intenti a beccare, è in argento, oro, zaffiri e rubini. Una curiosità: guardate l’occhio sinistro della chioccia, è fatto da una gemma romana del I a.c con la figura di un guerriero. L’immagine della chioccia è anche rappresentata sulla lunetta del portale principale del Duomo. Questa collezione non ha nulla da invidiare a quella più famosa del Tesoro della Torre di Londra.

VILLA REALE. Elegante e maestosa costruzione Neoclassica inaugurata nel 1780 per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria che la donò al governatore della Lombardia che a quel tempo era il prediletto figlio Ferdinando d’Asburgo. Per il progetto del Palazzo l’architetto di corte Giuseppe Piermarini (che tanto per cambiare era un italiano) si ispirò alle regge di Caserta e Shonbrun. Fu residenza dei governatori austriaci, napoleonici e dei principi di Casa Savoia. Fu da qui che re Umberto I uscì in carrozza la mattina del 29 Luglio 1900 ignaro di incontrare la morte tra i viali alberati di Monza esattamente alle ore 22,35 ad opera di Gaetano Bresci che lo freddò con 4 colpi di rivoltella, Regicidio di Monza. Per la cronaca questo fu il terzo attentato che il re subì nel suo ventennale regno. La Villa è immersa nel bellissimo parco famoso per i roseti, i boschi, laghi e viali costellati di fontane, tra i più estesi Parchi Storici d’Europa: 723 ettari, all’incirca 5 volte più grande della nostra Villa Pamphilij che è la più vasta della Capitale.

AUTODROMO NAZIONALE DI MONZA. Costruito nel 1922 all’interno del Parco, è il terzo autodromo permanente più antico del mondo, nel 2024 ospiterà il suo 74° GP, è il circuito dove si sono svolti più Gran Premi del mondo con una capienza di 118.000 spettatori. Si può prenotare una visita guidata all’interno dell’Autodromo: la pista, la Curva Parabolica, i box, gli spalti e le sale di riunione dei piloti.

STADIO BRIANTEO (U-POWER STADIUM, temporanea denominazione commerciale per l’omonima azienda di abiti da lavoro). Inaugurato il 28 Agosto 1988 in occasione della gara di Coppa Italia Monza-Roma finita 2 a 1 per i brianzoli che andarono a segno con un giovanissimo Casiraghi e raddoppiarono con Mancuso, a nulla valse il rigore firmato da Giuseppe Giannini per i giallorossi. Per la cronaca la competizione fu vinta dalla Sampdoria nella doppia finale contro il Napoli di Ottavio Bianchi. L’impianto contiene 17.000 spettatori, solo le tribune sono “coperte”, il manto erboso misura 105X68, l’ultimo significativo restauro risale al 2018-2020. L’U-Power si trova alla periferia est di Monza in Via Francesco Tognini n°4, è raggiungibile, dopo l’uscita dell’A1, tramite la tangenziale est con uscita Monza-S. Alessandro e in pochi minuti si raggiunge il parcheggio del settore ospiti. Sul Sito MONZA CALCIO si può addirittura prenotare il parcheggio che per i tifosi romanisti è denominato PARK ARANCIO, Gate 9. Se si viene in treno basta prendere il bus Z314 dalla Stazione e in 15 minuti siete allo stadio.

DOVE MANGIARE

Monza offre una vasta gamma di scelte culinarie. I tanti emigrati italiani, soprattutto del Meridione, hanno aperto numerosi ristoranti come stanno facendo i nuovi immigrati “internazionali. Non sarà difficile imbattersi in numerose pizzerie napoletane o trattorie pugliesi e calabresi ma anche Sushi, Cinese e Kebab.

Questa nostra proposta si limita ai pochi ristoranti tradizionali della cucina Monzese e Briantea.

RISTORANTE MAMIE: Famoso per i piatti di pesce, i risotti ai funghi porcini, zuppe Mari e Monti. Molti sono i prodotti gluten free e i piatti vegetariani.

RISTORANTE SETA: forse il più famoso in città per i risotti, due fra tutti il Risotto Acquerello mantecato Scinurdin Valtellinese, vera prelibatezza ai più sconosciuta, con fichi caramellati e polvere di culatello. Risotto Acquerello alla parmigiana con funghi porcini trifolati.

LA CANTINA DELLA MONACA: uno dei più tradizionali dove si possono assaggiare i piatti tipici di Monza come ovviamente il Risotto Carnaroli alla barbabietola rossa e castelmagno o i Giganti neri al salmone su vellutata di patate e semisfere di pomidoro datterini. Vasta scelta dei dolci brianzoli come il tortino al cioccolato con cuore di fragola, Mousse di ricotta e topping di ribes e l’immancabile torta della nonna mele e limone.

FEUDO DEI SAPORI: è qui che un forestiero deve assaggiare il risotto alla Monzese con zafferano e la salsiccia brianzola e il risotto di carote, zenzero e mele croccanti. Da non perdere gli gnocchi di ricotta con noci, castagne e scamorza affumicata.

TAVERNA DI RUGANTINO: la migliore Carbonara della Brianza, consigliata dai nostri amici del RC Milano