La pazienza è quella caratteristica che non abbiamo mai e che ci fa ribaltare le cose ogni tre giorni; e così in questo tritatutto continuo bruciamo occasioni per crescere e persone che possano aiutarci a fare quel salto di categoria che manca da troppo tempo.
E siamo alle solite, ancora una volta basta una sconfitta per far riesplodere un mare di fango (ad essere educati) nei confronti dell’universo Roma.
Ma noi andiamo oltre perchè anche nelle partite vinte siamo stati capaci di lamentarci di questo, di quello o del gioco, perdendo di vista l’Amore per la maglia e non riuscendo a goderci fino in fondo un successo.
La sesta giornata di campionato chiama la Roma alla difficile trasferta di Firenze, nessuno di noi ha dimenticato come andarono le cose lo scorso anno.
La Fiorentina è già chiamata ad una prova da dentro o fuori, la sfida di domenica pomeriggio potrebbe fare da spartiacque della stagione in caso di sconfitta.
I giocatori sulla carta ci sono, il mercato estivo è stato importante (90 milioni spesi) ma Stefano Pioli sembra non aver ancora trovato l’amalgama giusto per far girare la squadra. Sorprende molto la scarsa vena realizzativa di Kean sotto porta ma in generale non si è ancora vista una Viola bella e scintillante come lo è stata per lunghi tratti lo scorso campionato.
Zero vittorie nelle prime cinque partite rappresentano la peggior partenza nell’era dei tre punti e il calendario non sembra aiutare i toscani, alla ripresa del campionato dopo la sosta ci saranno Milan, Bologna e Inter.
Tornando a guardare in casa nostra in altri tempi si sarebbe sentito dire da più parti “arriva la capolista” e invece dopo la brutta prestazione di Coppa sembra che la stagione sia già finita.
Non saremo belli in campo e ancora lontanissimi dal proporre il calcio gasperiniano ma siamo lì, con 15 punti sul groppone a guardare con gli occhi bassi il lungo codone della classifica. Non sarà così per sempre (certo) ma in questo momento che senso ha buttare via il bambino con l’acqua sporca?
Si può vincere a Firenze o quantomeno fare punti, tanti giocatori sembrano stanchi ma questi abbiamo, le alternative non sono quasi mai all’altezza dei titolari ma lo sapevamo anche al 31 agosto, adesso è il momento di tifare Roma, Solo roma, Roma e basta!
Dybala potrebbe partire con il gruppo ma difficilmente potrà vedere il campo, la formazione iniziale invece non dovrebbe riservare sorprese; Mancini rientrerà nel terzetto difensivo mentre Angeliño dovrà ritrovare spinta sulla fascia sinistra.
Da valutare le condizioni di Wesley sulla destra, in avanti la coperta è corta e si va verso una riconferma del trio Pellegrini, Soulé, Dovbyk.
Calcio di inizio alle ore 15 di domenica 5 ottobre, l’arbitro della gara sarà Andrea Colombo coadiuvato dagli assistenti Perrotti e Moro e quarto uomo Massimi; al Var Chiffi mentre a Gariglio è affidato l’Avar.
Agli inizi di ottobre del 1994 i Cranberries pubblicano “No Need to Argue”, il loro secondo album in studio, quello che diventerà il più grande successo commerciale della band con più di 17 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
L’ultimo brano è anche quello che dà il titolo all’album, la voce sottile e calda di Dolores O’Riordan ci lancia un messaggio chiaro e semplice: Non c’è più bisogno di discutere! Perchè come disse tanti anni prima di lei un famoso tifoso giallorosso dal cuore puro, la Roma non si discute, si ama!
Probabili formazioni:
Fiorentina (3-4–2-1): De Gea; Pongracic, Maria, Ranieri; Dodo, Mandragora, N.Caviglia, Gosens; Fazzini, Gudmundsson; Kean. All. Pioli
Roma (3-4-1-2): Svilar; Çelik, Mancini, Ndicka; Wesley, Kone, Cristante, Angeliño; Pellegrini; Soulé, Dovbyk. All. Gasperini.
Luca Panno – Roma Club Parma








La classifica, in effetti, ci dice che la Roma è prima insieme a Napoli e Milan, ma forse le aspettative di gioco erano diverse. Il gioco di Gasperini, o meglio quello dell’Atalanta degli anni scorsi, non si vede ancora e chissà se si vedrà. Ormai, il tifoso (non solo della Roma) è ossessionato dalla voglia di vedere giocare bene la propria squadra e allo stesso tempo vincere magari con tre o quattro gol di scarto. Tutto molto ragionevole, ma troppo spesso ci si dimentica che per costruire una squadra divertente e vincente ci vuole tempo. E con tutto il rispetto per la piazza di Bergamo, Roma è un’altra cosa. Ad ogni modo, ciò che conta davvero in questo momento è la classifica, che ci permette di guardare le altre squadre dall’alto in basso con un sorriso.