Le Origini Giallorosse

I Pionieri dell’A.S. Roma: Dalle Origini dell’Alba Roma alla Nascita di una Leggenda

a cura di Riccardo Rizzo del Roma Club Florida.

All’inizio dell’articolo precedente abbiamo lasciato i nostri Fondatori che si stavano per riunire a Via Uffici del Vicario. Questa strada è oggi una delle più affollate di Roma, percorsa da migliaia di turisti che, giornalmente, transitano da Fontana di Trevi a Piazza del Pantheon, passando per il Parlamento. Ma quali furono le squadre e gli uomini che accettarono la Fusione in vista della creazione della A.S. Roma?

La storia ci tramanda 3 nomi: la prima che prenderemo in esame è l’ALBA ROMA.

Società podistica e calcistica fondata nel 1907 da Umberto Farneti, detto Er Guercio, ex valido podista, appassionato di calcio e amministratore oculato. Farneti aveva un osteria al Quartiere Flaminio che era anche la sede societaria. La divisa della squadra aveva maglia bianca con 2 o 3 larghe strisce verdi orizzontali, calzoncini bianchi e calzettoni neri, come simbolo La Lupa Capitolina. La formazione bianco-verde era considerata una delle più forti della Città Eterna e Farneti, visto i successi iniziali, nel 1911 compra alcuni terreni nei pressi dell’attuale Stadio Flaminio per costruirvi uno stadio più adeguato al numero crescente di tifosi e appassionati. L’investimento lascerà il Nostro Presidente senza l’ombra di un quattrino e quando iscrisse l’Alba al primo Campionato Nazionale di Calcio nel 1913, nel Girone Centro Sud, dopo 2 gare dovette ritirare la squadra per mancanza di fondi.

Tutto cambia dopo il primo conflitto mondiale, adesso lo stadio è completato, garantisce buoni introiti come anche il commercio del vino che a dire il vero non era mai mancato neanche nei tristi anni della Grande Guerra.

Nel 1924 l’Alba è prima nel Girone Laziale ma perde la finale del Cento Sud contro il Savoia di Torre Annunziata per accedere alla finalissima contro la vincente del Girone settentrionale. Nel 1925 la squadra cresce e dopo aver battuto l’Anconitana nella solita finale Meridionale viene largamente sconfitta nella doppia Finalissima dal Bologna 4-0 e 2-0.

Il Campionato del 1925 è anche detto LO SCUDETTO DELLE PISTOLE: il Bologna sconfisse nelle finali del Girone Settentrionale il Genoa dopo 5 partite che si protrassero fino all’8 di Agosto. Nel corso delle prime 3 gare avvennero tafferugli dentro e fuori dagli stadi, numerose invasioni di campo, minacce agli arbitri e dopo la quarta partita giocata a campo neutro a Torino le tifoserie si scontrarono per alcune ore alla stazione quando dai treni dei tifosi bolognesi partirono numerosi colpi da 4 pistole diverse, fortunatamente non c’è scappato il morto potremmo dire oggi.

La finale venne giocata a Milano, in incognito, a porte chiuse, alle 8 di mattina. Nel 1926 l’Alba sconfisse in finale Meridionale l’Interneapolis ma fu sconfitta nuovamente nella doppia finale Nazionale dalla Juventus di Torino 7-1 e 5-1.

Dopo questo glorioso exploit le casse societarie si erano nuovamente depauperate, il costo delle trasferte allora era altissimo e le entrate dello stadio e dell’osteria non erano commisurate alle spese. Fu così che nel Settembre del 1926 l’Alba si fuse con l’Audax, mantenendo intatti i colori e il simbolo sociale. Ma alla vigilia della creazione dell’A.S. Roma ecco il colpo di scena: Farneti, il presidentissimo, non è favorevole alla fusione a differenza della totalità della Società calciatori compresi e dopo accanite discussioni bagnate dalla Malvasia Puntinata della sua osteria, si dimette. Farneti non abbandonerà il calcio, infatti nel 1929 lo ritroviamo nel Consiglio di Amministrazione del presidente Zenobi alla Lazio, fino all’anno della sua morte 1939.

Ma la storia non può fermarsi, lo capirono i primi calciatori che dall’Alba passarono alla leggenda indossando per primi i colori di Roma. Eccoli i primi atleti che fecero pulsare i cuori giallorossi:

  • Bruno Ballante, classe 1906, di Tivoli, si definiva “Er mejo portiere der monno”, difese la porta romanista con estremo coraggio divenendo famoso per le sue uscite spericolate, scarso di tecnica ma osannato dalla folla. Farà il tassista a Roma fino alla sua morte nel 1977.
  • Giovanni Degni, difensore centrale, all’Alba dal 1921 e fino al 1931 titolare. Nel 1946 e 1947 sarà anche allenatore della Roma arrivando sesto e quindicesimo. Romano, muone nel 1975 a 75 anni.
  • Attilio Mattei detto Bibbitone, 1902-1975, terzino, nelle 77 gare disputate non si fece mai pagare per giocare con Noi, accettava solo i rimborsi spesa. Forse il primo beniamino della folla per il suo innegabile attaccamento alla maglia.
  • Cesare Augusto Fasanelli, romano, 1902-1992, con questo nome solo con la Roma poteva giocare, dal 1921 al 1933 nella Capitale, interno fortissimo di testa, lo dimostra il suo score: 60 goals in 166 partite.
  • Luigi Ziroli detto Ziroletto, nato a Roma nel 1902, 1 anno solo alla Roma, fu il primo giocatore che passò alla Lazio dove giocò fino al 1931 poi abbandona il calcio diventa legionario fascista e nel 1936 parte volontario per la guerra civile spagnola da dove ritorna amputato a entrambe le mani, morirà nel 1968.
  • Arturo Chini Luduena, il primo straniero della Magica, nato nel 1904 a Canada de Gomez in Argentina, naturalizzato italiano, laureato in legge è detto l’Avvocato. Ala sinistra finte e dribbling, molto talento poco coraggio, 7 stagioni a Roma 161 presenze 57 goals.
  • Pietro Rovida, 1898-1968, romano, mediano grintoso e indisciplinato, tutte le gare che finivano in rissa lo vedevano protagonista, anche lui non si fece mai pagare; era un onore giocare con l’A.S. ROMA.
  • Cesare Augusto Fasanelli, romano, 1902-1992, con questo nome solo con la Roma poteva giocare, dal 1921 al 1933 nella Capitale, interno fortissimo di testa, lo dimostra il suo score: 60 goals in 166 partite.
  • Luigi Ziroli detto Ziroletto, nato a Roma nel 1902, 1 anno solo alla Roma, fu il primo giocatore che passò alla Lazio dove giocò fino al 1931 poi abbandona il calcio diventa legionario fascista e nel 1936 parte volontario per la guerra civile spagnola da dove ritorna amputato a entrambe le mani, morirà nel 1968.
  • Arturo Chini Luduena, il primo straniero della Magica, nato nel 1904 a Canada de Gomez in Argentina, naturalizzato italiano, laureato in legge è detto l’Avvocato. Ala sinistra finte e dribbling, molto talento poco coraggio, 7 stagioni a Roma 161 presenze 57 goals.
  • Pietro Rovida, 1898-1968, romano, mediano grintoso e indisciplinato, tutte le gare che finivano in rissa lo vedevano protagonista, anche lui non si fece mai pagare; era un onore giocare con l’A.S. ROMA.