a cura di Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra
Sabato 25 maggio, ore 18, il massimo torneo continentale di calcio femminile arriva alla tanto attesa conclusione, la finale della Uefa Women’s Champions League.
La cornice della sfida è uno stadio San Mamès di Bilbao tirato a lucido, luminoso e coloratissimo, pieno fino alla capienza massima: sono infatti circa 51.000 gli spettatori, arrivati per lo più dalla Catalogna ma con una discreta presenza francese. Stiamo assistendo dunque ad un risultato storico per tutto il calcio europeo femminile: questa è infatti la Finale con più spettatori di sempre nella storia dell’UWCL.
D’altra parte, questa finale non è una semplice sfida fra due squadre; si può dire che in campo ci sia addirittura la storia degli ultimi vent’anni di Champions League femminile.
Da una parte l’Olympique Lyonnais – il Lione – che nel decennio 2011-2020 ha vinto SETTE titoli, rendendo praticamente ogni stagione di Champions League monotematica: in tanti giocavano, il Lione vinceva.
Contrapposte alle francesi troviamo le catalane del Barça, che hanno giocato tutte le ultime quattro finali di questa coppa, vincendone tre e perdendo solo nel 2022, proprio con il Lione (ottavo titolo).
Inoltre, anche nel 2019 la finale fu tra le due squadre in questione, anche allora la vittoria arrise alle francesi.
Il Barcellona può anche schierare gli ultimi tre “Palloni d’oro femminili” (il “Women’s Player of the Year Award”), due vinti dal capitano Alexia Putellas (nell’occasione in panchina) e Aitana Bonmatì che l’ha portato a casa nel 2023.
Insomma, stiamo probabilmente parlando delle due squadre più forti del calcio femminile europeo e mondiale.
All’inizio parte meglio il Barcellona, spinto anche dall’incredibile pubblico, che manovra bene e tenta di colpire specialmente con le folate sulla fascia destra di Caroline Graham Hansen, imprendibile stasera per Selma Bacha. Proprio Salma Paralluelo (che ricordiamo per il suo gol all’Olimpico nella storica notte di Roma Femminile – Barcellona Femenì) si ritrova il pallone tra i piedi dopo una delle discese della compagna, tira da ottima posizione ma la portiera francese Endler para.
Con il passare dei minuti le campionesse di Francia entrano in partita e si rendono pericolose. Prima Bacha fa tremare la traversa con un tiro da fuori, poi Carpenter -liberata di tacco da Diani- costringe la portiera spagnola Cata Coll ad un intervento plastico.
Ritorna quindi all’attacco il Barça, prima con un’azione personale di Graham Hansen che si libera al tiro ma manca di poco lo specchio, poi con una gran botta di Mariona, respinta dalla difesa lionese.
Nel secondo tempo è la capitana Renard ad avere tra i piedi la palla del vantaggio, ma la spara incredibilmente alta.
Lo scampato pericolo dà la scossa al Barça, che inizia ad aumentare il ritmo del gioco. Un‘azione che parte da Rolfo vede Bonmatì affondare nell’area avversaria e concludere da posizione defilata con una gran botta, che supera Endler con la deviazione fortuita di Gilles. Risultato sbloccato dalla neo-pallone d’oro, e pubblico di fede blaugrana in visibilio.
La squadra francese non si lascia intimidire e organizza un vero e proprio assedio della porta di Cata Coll, ma senza riuscire a trovare la via del gol. Nel finale è un Lione a trazione anteriore, alla ricerca del gol che vorrebbe dire tempi supplementari, ma chiaramente questo espone la squadra ai contropiedi delle catalane.
Al 90’ è il momento della predestinata: entra Alexa Putellas, storica capitana e miglior giocatrice europea per anni, oggi costretta a guardare la partita dalla panchina per i postumi di un infortunio. Il suo ingresso sembra solo una passerella d’onore, e invece al 95’ è sua la zampata che suggella un letale contropiede del Barcellona: un colpo secco di sinistro sotto la porta che Endler non riesce ad intercettare. E’ 2 a 0.
La sua esultanza (in sport-bra) fa saltare in aria il San Mamès: il Barcellona Femenì batte finalmente il Lione, ma soprattutto vince la sua terza Champions nelle ultime quattro edizioni. Ora la festa è tutta Blaugrana!
A margine, vogliamo ricordare che nella rosa delle vincitrici di stasera c’è anche la giovanissima Giulia Dragoni, che ha collezionato una presenza in questa competizione lo scorso dicembre, quando aveva solo diciassette anni appena compiuti: questo fa di lei la PRIMA ITALIANA a vincere la Uefa Women Champions League: brava Giulia!
FORZA RAGAZZE, FORZA CALCIO FEMMINILE!
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