Lo Scudetto a Torino non c’è!!

MAY 13: Alessandro Spugna Head coach of AS Roma looks on during the Women's Serie A match between Juventus and AS Roma on May 13, 2024 (Photo by AS Roma/AS Roma via Getty Images)

a cura di Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra

Lunedì 13 maggio 2023, il big match tra le due regine della Serie A femminile, Juventus e Roma, viene giocato alle ore 18 di un lunedì lavorativo – per la seconda volta in un mese!
Incomprensibile e autolesionistica scelta di una federazione, o meglio della Divisione Femminile della FIGC, ormai criticata da ogni parte per le ripetute e continue manifestazioni di incompetenza. In un momento in cui l’onda del calcio femminile è in ascesa, invece di cavalcarla si sta remando in direzione totalmente opposta.

Ne sono un chiaro esempio la pessima gestione delle “Final Four” del Campionato Primavera, disputate lo scorso giovedì 9 maggio presso il nuovissimo impianto fiorentino del Viola Park, tra Roma, Inter, Milan e Sassuolo, e vinte – dopo quattro anni di dominio romanista – dalle rossonere.
Questo evento di festa, di atlete, di sorrisi e gioco duro, sarebbe potuto e dovuto essere una celebrazione di un movimento in crescita esponenziale, e invece la miopia della sunnominata Divisione ha optato per disputare il torneo a porte chiuse. Ingresso permesso solo a inviti.

Perché non aprirlo anche alle scolaresche, alle scuole calcio, agli appassionati? Nessuna risposta arriva dall’ufficio di Federica Cappelletti, eletta lo scorso giugno come presidente della Divisione Femminile della FIGC. Molti si chiedono quali titoli abbia per ricoprire questa carica (oltre all’essere l’ex moglie dell’indimenticato Paolo Rossi)? Perché sin qui il suo operato è stato sicuramente discutibile.

Ma veniamo al calcio giocato: come detto, le partite ancora rimaste da giocare nella “poule scudetto” sono svuotate ormai di ogni significato, essendo ogni posto già stabilito da due giornate. Troviamo quindi una Juventus che è sicuramente più motivata nel voler battere la Roma, perché non c’è mai riuscita quest’anno in campionato. Dall’altra parte le giallorosse hanno in testa solo l’ultimo obiettivo stagionale, la Finale di Coppa Italia del prossimo 24 maggio al Manuzzi di Cesena.

Non era quindi difficile prevedere l’esito: un secco 3-1 per le padrone di casa.
Apre Cantore al 6’, molto abile a farsi trovare smarcata sulla linea del fuorigioco.
La riprende Viens con il suo dodicesimo centro stagionale, al 4’ del secondo tempo.
Cantore raddoppia (quattro gol per lei in questo torneo, di cui due oggi alla Roma) con uno splendido pallonetto su Ceasar dopo una discesa irresistibile, al 62’.
Nel frattempo Ceasar si esibisce in una delle più belle parate della stagione, su una magistrale girata al volo dell’olandese Beerensteyn.
All’ultimo minuto di recupero però la chiude Jennifer Echegini.
L’appuntamento per questa “Classica” del calcio femminile è al prossimo anno.

Per chiudere la rubrica, vogliamo raccontare in breve le protagoniste della stagione 2023-24, ormai giunta quasi al termine.
Iniziamo oggi con le squadre arrivate tra le prime cinque della “regular season”, e quindi qualificatesi per la cosiddetta “poule scudetto”:

ROMA: più che un campionato, una marcia trionfale. Cominciata sul velluto con un facilissimo preliminare di Champions che però porta le giallorosse ad un girone più che “di ferro”, con Bayern, Ajax e PSG.
In campionato Mister Spugna è abile a guidare le sue ragazze come fossero un rullo compressore, inanellando 22 vittorie, un pareggio, e solo due sconfitte (compresa quella ininfluente di oggi). In Coppa Italia, dopo un primo passo falso a gennaio in casa del Napoli, tutte vittorie (comprese le due semifinali col Milan) per approdare alla finale in arrivo.
Le note dolenti arrivano dalla Champions: iniziato ottimamente il girone con un pareggio in rimonta in casa del Bayern e un secco 3-0 all’Ajax, la Roma si perde contro un PSG fin lì a 0 punti in classifica, regalando sei punti. Eliminazione con l’amaro in bocca perché se all’inizio il raggruppamento sembrava proibitivo, dopo le prime due partite si era messo in discesa.
Voto alla stagione: 8 (in attesa della finale di Coppa Italia).

MISTER: Alessandro Spugna: voto 8 ½. Miglior marcatrice: Evelyne Viens con 12 reti, al momento in cima ad un podio di Serie A composto tutto da romaniste. Voto 8.

Miglior giocatrice: Manuela Giugliano, anno della consacrazione per lei. Mai così letale in zona gol, sempre ispirata, tutta grinta e geometrie. Voto 9.

Miglior giovane: Zara Kramžar; la giovane slovena (18 anni compiuti a gennaio) è stata a volte fuori per gli infortuni, ma quando c’è stata è sempre stata un ottimo rincalzo. Voto 7. Con lei Alayah Pilgrim (21 anni ad aprile), arrivata a gennaio ha colpito per la facilità di adattamento; lascia intravedere enormi potenzialità di crescita. Voto 7,5.

Delusione: Eseosa Aigbogun; la svizzera purtroppo ha sofferto la rottura di un legamento, e ha chiuso la stagione a gennaio. Ma anche fin lì è sembrata poco dentro al gioco della squadra. Voto 5. Con lei, l’addio a gennaio di Annamaria Serturini, una che è ancora in testa ad entrambe le classifiche di presenze e reti con la maglia della Roma femminile. Voto 4 (per l’amarezza).

JUVENTUS: si parte con la voglia di riscatto rispetto alla scorsa stagione, ma la voglia non basta. Primo passo falso, l’eliminazione ai play-off di Champions, lasciando quindi da subito le competizioni europee.
Mister Montemurro si affida al blocco delle veterane, compagne di mille battaglie e tantissimi trofei vinti: Sara Gama, Girelli, Bonansea, Boattin, Salvai. Giocatrici espertissime (tutte sopra i trent’anni), alla Juve da tantissime stagioni, ma forse proprio per questo è mancata un po’ la voglia di vincere e azzannare il campionato. Gli innesti di alcune giovani interessanti fanno ben sperare per il futuro. Come per la prossima Champions League, a cui si sono qualificate come seconde in campionato.
Le bianconere si portano comunque a casa il primo trofeo stagionale, con la vittoria proprio contro la Roma della Supercoppa di Lega, il 7 gennaio a Cremona.
Eliminate in semifinale di Coppa Italia dalla Fiorentina, con due sconfitte nel peggior momento societario.
Voto alla stagione: 6 ½ (è un gruppo che poteva fare di più, la sufficienza è grazie alla Supercoppa).
MISTER: Joe Montemurro: voto 4 – abbandona la squadra sotto choc dopo la semifinale di andata di Coppa Italia (persa), essendo quindi causa della sconfitta al ritorno e dell’eliminazione. Giuseppe Zappella: voto 6 – salva il salvabile.
Miglior marcatrice: Cristiana Girelli con 10 reti (4 rigori) – intramontabile. Voto 8.
Miglior giocatrice: Lineth Beerensteyn – ha giocato poco, per via degli infortuni, ma quando ha giocato è stata micidiale. Voto 7 ½.
Miglior giovane: Jennifer Echegini; la giovane nigeriana è arrivata a gennaio, e ha collezionato otto gol in otto presenze in serie A. Una sentenza. L’anno prossimo sarà una giocatrice temutissima da tutte le squadre. Voto 8 (appunto).
Delusione: il già citato Montemurro.

FIORENTINA: interessante realtà di questa stagione, ribalta i pronostici e si mette alle spalle le milanesi. Si prende anche il gusto di eliminare la Juve in Coppa Italia (battendola andata e ritorno in semifinale), e ha ancora davanti una finale da giocare e da scrivere.
Centra con largo anticipo il terzo posto nella “poule scudetto”, ritrovando così dopo tre anni la Champions League.
Voto alla stagione: 7 ½.
MISTER: Sebastian De La Fuente: voto 7 ½ – si conferma con un ottimo approccio in serie A dopo la salvezza del Como (stesso voto per la sua vice Priscilla Del Prete).
Miglior marcatrice: Vero Boquete con 9 reti (4 rigori) – a 37 anni gioca come una di 20. Voto 7.
Miglior giocatrice: Michela Catena – anima e trascinatrice della squadra, otto reti segnate da centrocampista. Voto 7 ½.
Miglior giovane: Martina Toniolo; all’ennesimo prestito, dopo la sua ottima stagione chissà che finalmente la proprietà juventina non si decida a darle una maglia per il prossimo campionato. Voto 7.
Delusione: Pauline Hammarlund: l’attaccante svedese chiude il campionato con sole due reti segnate, un po’ poco per le attese. Voto 5.

SASSUOLO: la più bella sorpresa del campionato, lotta nella regular season per scavalcare le favorite milanesi riuscendo così a relegare il Milan in un’inattesa “poule salvezza” (i rossoneri avranno la loro rivalsa eliminando gli emiliani dalla Coppa Italia con due secchi 3-0 nei quarti). Chiude in bellezza tenendo dietro l’Inter anche nella “poule scudetto”.
Voto alla stagione: 7 ½.
MISTER: Gianpiero Piovani: voto 7 –  il suo contratto scade a fine campionato, visti i buoni risultati, chissà se ci sarà un rinnovo.
Miglior marcatrice: Lana Clelland con 9 reti (3 rigori) – la scozzese è un mastino in area avversaria. Voto 7.
Miglior giocatrice: Daniela Sabatino – semplicemente la Leggenda della Serie A. Voto 7.
Miglior giovane: Maria Luisa Filangeri – regge la difesa con l’esperienza e il carisma di una veterana. Voto 7 ½.
Delusione: Virág Nagy: non ha trovato spazio e ha lasciato la squadra a gennaio, direzione Sampdoria. Voto 5.

INTER: confermata alla guida Rita Guarino, alla terza stagione consecutiva, questa Inter raccoglie molto meno di quanto si poteva pronosticare, letti i nomi pesanti specialmente in attacco. Invece è presto fuori dal giro per la lotta scudetto, termina dietro al Sassuolo anche la seconda fase del campionato, ed esce ai quarti di finale della Coppa Italia per mano della Fiorentina. Sicuramente si è pagata l’assenza di Durante, l’anno scorso nominata “Miglior Portiere del Campionato”, ma che ha subito un brutto infortunio ai mondiali estivi 2023, infortunio che l’ha tenuta fuori per tutta la stagione (è rientrata solo a marzo scorso). La scelta societaria di non andare sul mercato e promuovere Cetinja come titolare non è stata premiante.
Voto alla stagione: 5 ½.
MISTER: Rita Guarino: voto 5 ½ –  con quell’attacco doveva fare meglio.
Miglior marcatrice: Lina Magull con 9 reti (3 rigori). Voto 7.
Miglior giocatrice: Michela Cambiaghi – forse la migliore attaccante italiana in circolazione, devastante quando parte con la sua progressione potente e veloce. Voto 8.
Miglior giovane: Chiara Robustellini – a vent’anni gioca titolare nella difesa dell’Inter, e segna anche un gol. Ottimo prospetto anche per la nazionale maggiore. Voto 7.
Delusione: la già nominata Sara Cetinja: troppo insicura tra i pali, regala svariati gol e punti alle avversarie. Voto 4.

Per oggi chiudiamo qui. Un saluto a tutti, e come sempre…

FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!