Una notte da incubo per la Roma, che esce sconfitta per 4-1 dallo stadio Marassi contro un Genoa che a tratti, per il colore della maglia, sembrava più il Barcellona del triplete che una squadra neopromossa in Serie A.
I giallorossi sono scesi in campo privi di idee, cercando molto spesso un lancio lungo per tentare di innescare Lukaku , troppo isolato lì davanti. Purtroppo non è questo l’atteggiamento di una squadra che ha assolutamente bisogno di tornare in champions per dare un senso ad acquisti di un certo livello.
Passiamo al match.
Un primo tempo dove si sono visti più contrasti duri che occasioni da goal.
Partita subito in salita per la Roma che dopo 4 minuti passa in svantaggio con il goal di Gudmundsson, complice una difesa un po’ imbambolata, che lascia troppo spazio per l’uno-due ai grifoni ed altrettanto spazio allo svedese per calciare verso la porta di Rui Patricio.
Dopo 18 minuti di nulla, ecco arrivare il pareggio dei giallorossi, grazie al suo uomo in più di questa stagione, Bryan Cristante. Spinazzola sale sulla fascia sinistra e fa partire un cross sul quale non arriva nessuno….nessuno tranne Cristante,che firma il suo secondo goal stagionale e porta la partita sull’1-1.
Si vede poco e nulla anche per il resto del primo tempo, dove i nervi la fanno da padrone. E mentre la partita si avvicina verso il fischio finale, arriva il secondo goal del Genoa. Gudmundsson è troppo libero di dribblare e se ne va verso l’area di rigore, dopo aver saltato un paio di uomini, la passa a Thorsby che l’appoggia per Retegui, che ha il tempo di stoppare ed infilare per la seconda volta la porta difesa da Rui Patricio con un tiro sotto la traversa. Poco poteva fare Rui, molto di più potevano fare i suoi compagni per fermare l’azione.
Il secondo tempo si apre con una Roma che prova a spingere per cercare il goal del 2-2, ma le conclusioni non arrivano o se arrivano sono bloccate dal muro eretto dalla difesa genoana.
I cambi effettuati da Mourinho non incidono ed il tempo passa. Fino ad arrivare al minuto 74, dove arriva la doccia fredda per i giallorossi. Un cross al centro dalla sinistra che arriva sulla testa di Dragusin che fa da sponda per Thorsby lasciato inspiegabilmente solo davanti a Rui Patricio : è il 3-1 e i giallorossi accusano il colpo.
Si riparte e la Roma prova a testa bassa ad avvicinarsi verso l’area genoana, ma i grifoni sembrano ispiratissimi e non lasciano spazi. Solo un tiro decente verso lo specchio di Martinez da parte di Ndicka, respinto dal portiere.
Ma al minuto 81 arriva il colpo che taglia testa e gambe alla squadra di Mourihno, il goal del 4-1 da parte di Messias Jr. Un cross rasoterra di Frendrup che attraversa tutta l’area di rigore e trova una difesa della Roma piazzata male; la palla arriva a Messias che di piatto sinistro infila Rui Patricio sul primo palo.
Finisce il match, Mourinho e i suoi dovranno riflettere su quanto accaduto e rialzare subito la testa domenica contro un Frosinone che non sta certo sfigurando in queste prime giornate.
Alessio Lupino, Roma Club Madrid
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