a cura di Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
La principale squadra di calcio di Bergamo prende nome da questa eroina della mitologia greca che si dice fosse nata nella Beozia, i tifosi la chiamano “La Dea” ma non lo è. Atalanta fu una abilissima cacciatrice che, abbandonata dal padre, fu allevata dai cacciatori che le insegnarono i segreti dell’arte venatoria. Numerose le sue imprese come quella dell’uccisione del cinghiale calidonio di cui conservò gelosamente la pelle regalatale da Melagro in segno di vittoria. Fu l’unica donna a seguire gli argonauti di Giasone ed Ercole alla ricerca del vello d’oro lungo le coste del Mar Nero.
L’altro suo grande talento era la corsa, nessuno riusciva a batterla tranne Melanione che con l’aiuto di Afrodite riuscì ad avere la meglio su di lei. La storia ha un lieto fine, i due si sposeranno generando un figlio: Partenope, capostipite dei partenopei, e pensare che i napoletani discendono dai bergamaschi……
STORIA DI BERGAMO
La città venne fondata dagli Orobi, popolazione celtica scesa in Italia intorno al V° secolo a.c che si stanziò nella Lombardia pedemontana tra il Lago di Como e la Pianura Padana. Nel 49 a.c l’area in questione viene annessa alla Repubblica Romana; Bergomum diviene municipio e gli abitanti acquistano la tanta agognata cittadinanza romana. Nel medioevo viene occupata dai Longobardi che nel 596 vi insediano un Ducato, poi arriva Carlo Magno nel 774 che include l’intera Lombardia nell’Impero Carolingio. L’anno 1000 inaugura il periodo dei liberi comuni e la città si da uno statuto divenendo un centro commerciale e produttivo molto importante. Nel 1420 viene annessa alla Repubblica di Venezia, si assiste all’ascesa del ceto mercantile che grazie alla città lagunare esporta merci in tutto il Mediterraneo. La crisi dello Stivale si palesa agli inizi del’700 e la Lombardia come il Veneto e Friuli è conquistata dagli Austriaci che l’amministreranno fino al 1861 quando anche Bergamo entra nel Regno d’Italia. Durante il Risorgimento i ragazzi di Bergamo furono protagonisti della spedizione dei Mille, bel 190 bergamaschi seguirono Garibaldi alla volta della Sicilia per liberarla dal giogo borbonico. Nel secondo conflitto mondiale la città, unica in Lombardia, viene risparmiata dai bombardamenti alleati che la liberano il 25 Aprile 1945.
Oggi Bergamo è una città di 121.000 abitanti, attiva nel campo della meccanica, nell’industria alimentare e nella produzione di cemento. Abbondano, come in tutta la Lombardia, le piccole imprese che sono la spina dorsale dell’economia bergamasca.
STADIO ATLETI AZZURRI D’ITALIA GEWISS STADIUM – Viale Giulio Cesare 18
Il nome attuale dell’impianto calcistico risale al 2019 quando all’inizio dei lavori di rifacimento la Gewis ne diventa sponsor. Questa azienda lombarda è leader in Europa per la vendita di energia, conta più di 1.500 dipendenti ed ha impianti di produzione in 6 paesi europei con un fatturato di 24 milioni di euro l’anno e un utile di 8 milioni. Il patròn Domenico Bosatelli, nel 2020 a 90 anni di età ha lasciato il timone dell’azienda, da 30 anni quotata in borsa, al figlio Fabio.
Lo stadio venne costruito nel lontano 1928, aveva una capacità di 20.000 spettatori, una pista d’atletica e poteva anche fungere da velodromo. Dopo la seconda guerra mondiale fu ampiamente ristrutturato ed ampliato come accadde nel 1960 e nel 1984.
Dal 1949 fino al 1994 era chiamato semplicemente Comunale.
Lo stadio è raggiungibile tramite bus da Porta Nuova che dista 7 minuti a piedi dalla stazione centrale, in taxi dalla stazione ci si impiegano 5 minuti scarsi.
COSA VEDERE
La città è divisa in Bergamo Alta e Bassa, Piazza Vecchia e Piazza della Cittadella sono il cuore della città alta, qui si può visitare il Museo Civico che espone reperti ritrovati nella provincia che vanno dalla preistoria fino ai giorni nostri. Molto suggestive sono le sale dedicate alla presenza Romana e Longobarda: notevole la collezione di lapidi e statue Romane nonché i manufatti in oro di epoca paleocristiana. La chiesa più importante è la Basilica di Santa Maria Maggiore in Piazza del Duomo. Questo luogo di culto fu edificato nel 1185. Nel 1472 viene restaurata in stile rinascimentale e nel corso del ‘600 subirà notevoli modifiche soprattutto all’interno tanto da apparire una chiesa barocca. Gli abili muratori e marmorari bergamaschi saranno chiamati, tra la fine del ‘500 e per tutto il ‘600, dai papi, bisognosi di manodopera specializzata per il cantiere della nuova Basilica di San Pietro costruita tra il 1506 e il 1626. All’interno della basilica gli amanti della musica classica potranno ammirare la tomba di Gaetano Donizetti; apprezzato compositore bergamasco ivi sepolto nel 1848. Inoltre, da pochi anni, è possibile visitare il museo della cattedrale che conserva numerose reliquie, oggetti liturgici medievali e importantissimi libri miniati. A Bergamo Alta il luogo più frequentato è Piazza Vecchia, incantevole luogo dove si affacciano la famosa Torre Civica innalzata dai veneziani e il medievale Palazzo della Regione risalente al dodicesimo secolo testimone dell’indipendenza comunale che Bergamo godette per numerosi secoli. A pochi passi dalla Torre sorge il Duomo di Sant’Alessandro, eretto dai veneziani nel 1430, primo architetto in ordine cronologico fu il fiorentino Antonio Filarete; abile architetto ma anche maestro della lavorazione del bronzo (la porta centrale della Basilica di San Pietro fatta per papa Eugenio IV porta la sua firma).
DOVE MANGIARE
La cucina bergamasca è famosa per numerosi patti tipici come i ravioli, le polente ma anche carni e formaggi d’alpeggio nonché ottimi vini prodotti tra la pianura, i laghi e le colline pedemontane.
TAVERNA TAIOCCHINO
Tipico ristorante bergamasco facilmente raggiungibile e famoso per la sua cucina territoriale. Antipasto tipico delle Valli Bergamasche sono le Bombette di Branzi: frittelle croccanti di grano saraceno ripiene di formaggio Branzi, Assaggi di polenta con i formaggi tipici come Gorgonzola e Taleggio. Tra i primi piatti non possono mancare i Casoncelli: ravioli tradizionali della cucina bergamasca ripieni di carne uvetta e amaretto conditi con burro, pancetta croccante e grana. Le Foiade alla lepre: pasta tradizionale fatta a mano con ragù di lepre. Per i secondi piatti abbiamo la Guancia ubriaca di manzo, affogata nel vino Merlot e cotta a fuoco lento, Ol Cunì il piatto dei giorni di festa, coniglio cotto al burro con erbe aromatiche. La carta dei vini è molto interessante con ampia scelta di Bollicine provenienti dal Garda e dalla Lombardia.
TRATTORIA BREA dal 1902
Tradizione in tavola, da provare il bollito misto, la porchetta fatta da loro con i loro maiali, grande selezione di formaggi, i ravioli casoncelli quadrati, pizzoccheri e torte fresche ogni giorno. Locale famoso in tutta la Lombardia con prezzi abbordabili per tutti, consiglio la prenotazione.
RISTORANTE BETTINELLI DAL 1962
Per finire il nostro viaggio enogastronomico non poteva mancare questo ristorante famoso per gli antipasti come la lingua di manzo con salsa verde e mostarda, il tortino di zucca e il tegamino di polenta. Per i primi piatti consiglio la crespellina ai funghi e branzi di malga, Faraona e ossobuco per secondo. Ottimo vino della casa e Franciacorta accompagneranno questa esperienza culinaria.
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