UWCL –ROMA-BARCELLONA 0-4: AZULGRANA INGIOCABILI, NESSUN MIRACOLO AL TRE FONTANE

Salma Paralluelo of F.C. Barcelona and Rachele Baldi of A.S. Roma Femminile are in action during the Women's Champions League Matchday 2 between A.S. Roma and F.C. Barcelona at the Tre Fontane Stadium in Rome, Italy, on October 15, 2025. (Photo by Domenico Cippitelli/NurPhoto via Getty Images)

LA SQUADRA DEI CINQUE PALLONI D’ORO IN CAMPO È DI UN’ALTRA CATEGORIA: UNA ROMA SEPPUR VOLENTEROSA SOCCOMBE IN CASA. ORA IN UWCL SI FA DURA.

Nella seconda giornata di Uefa Women’s Champions League la sfida più attesa dai tifosi giallorossi: in un Tre Fontane delle grandi occasioni, strapieno in ogni gradinata, arrivano le “aliene” del Barça: la squadra che ha vinto tre delle ultime cinque Champions (giocando comunque tutte le finali) e soprattutto che può schierare gli ultimi CINQUE palloni d’oro femminili – con due giocatrici, Alexia Putellas e Aitana Bonmatí.

Vista la mostruosa caratura dell’avversaria, e la partenza negativa della prima giornata (con il 6-2 rimediato ad opera del Real Madrid), la parola d’ordine in casa giallorossa è “Prudenza”.
Mister Rossettini decide così di cambiare ancora una volta la squadra, schierando una difesa a tre davanti a Rachele Baldi (chiamata spesso in causa con ottimi risultati): OladipoHeatleyVan Diemen; le esterne Veje e Thøgersen sono chiamate spesso ad abbassarsi per contenere gli affondi di Lopez e Paralluelo, mentre il centrocampo è pensato più per l’interdizione che per la costruzione, con Greggi e Rieke (Giugliano purtroppo si è infortunata e ne avrà per quasi due mesi); poi Haavi e Pilgrim pronte a innescare Viens, terminale isolato in avanti.

Le campionesse di Spagna devono rinunciare alla loro bomber Ewa Pajor, infortunata, e si permettono anche il lusso di concedere un turno di riposo a mostri sacri come Caroline Graham Hansen, Irene Paredes, o la giovane Claudia Pina (qui in versione non “buggata”, per gli intenditori di FC26); poco male, quando in campo hai i due mostri sacri che vengono applauditi da TUTTO lo stadio alla lettura delle formazioni, con un bellissimo gesto di sportività.

Pronti via, e il Barça è già avanti: Alexia innesca Aitana con un lob al bacio, e la neovincitrice del Ballon d’or non si fa pregare, mette in mezzo un cioccolatino che -dopo un rimpallo- viene depositato in rete da Brugts: 90 secondi, ed è già 0-1.

La Roma ha il merito di non disunirsi; purtroppo però questo non basta contro il Barça stellare. La palla resta saldamente sui piedi delle catalane per tutto il tempo, e si gioca praticamente solo sulla tre quarti giallorossa.
Con un grande spirito di sacrificio le romaniste riescono a reggere sotto i colpi delle avversarie, soprattutto riescono a limitare i danni dovuti alla manovra avvolgente, veloce e precisa del Barcellona, le cui giocatrici sembrano non sbagliare mai un passaggio.
Per fortuna, quando non sono le difensore a spezzare le trame di Alexia e compagne, ci pensa una super-Baldi in serata di grazia, come quando al 33’ ipnotizza Selma Paralluelo impendendole di segnare da dentro l’area piccola con un’uscita perfetta a chiudere lo specchio.

Il primo tempo è un impressionante monologo azulgrana, con le giallorosse che praticamente non vedono mai la metà campo avversaria: da segnalare solo una discesa di Haavi fermata da un inesistente fallo a centrocampo (l’arbitraggio lascia molto a desiderare, ad esempio mancano almeno un paio di gialli alle catalane); sul finale della prima frazione, poi, è Viens a involarsi macinando in solitaria tutto il campo, per concludere però direttamente sulla portiera avversaria Cata Coll al momento del tiro: peccato, sarebbe stato un pareggio allo scadere che avrebbe dato linfa vitale alla squadra della Capitale.

Si va sul riposo con un solo gol di svantaggio, e questo onestamente a molti suona già come una mezza vittoria…

All’inizio del secondo tempo, però, la pressione continuata e pungente del Barcellona si fa sentire: la linea difensiva della Roma sbanda, è in difficoltà. E così Heatley interviene goffamente su Kika Nazareth atterrandola in area di rigore. L’intervento viene rivisto sull’”On-field review” dall’arbitra croata, che assegna un penalty.
Dal dischetto va Alexia Putellas con il suo mancino; Rachele Baldi spalanca le manone per far sembrare più piccola la porta… e la spagnola tira alto!

La “sliding door” sembra per un po’ essere l’iniezione di fiducia che le giocatrici giallorosse (stasera con l’elegante divisa bianca bordata di verde) aspettavano: si gioca con più convinzione a centrocampo e quando al 58’ Van Diemen sradica un pallone con due contrasti in scivolata e serve Greggi, l’azzurra vede lo scatto di Pilgrim sulla destra. L’elvetica affonda, finta, e poi si libera per il tiro sul primo palo, che finisce però sull’esterno della rete; dall’altra parte Haavi reclama seccata perché era sola sul secondo palo, ma non è stata vista dalla compagna.

Il Barça parrebbe quasi un gatto che gioca con il topo; dopo che la Roma si è avvicinata troppo alla sua porta, sembra che la squadra catalana sia in grado di decidere subito: “Ok, le abbiamo fatte giocare abbastanza. Ora chiudiamola.”.
E così immediatamente sulla rimessa, la palla viene servita lunga da Alexia per la velocissima Paralluelo, che riesce a metterla in mezzo dove Heatley si esibisce purtroppo in un liscione da campetto di periferia. Tutto facile per Nazareth quindi tirare al volo e fulminare Baldi: è 0-2, e le flebili speranze romaniste di un miracolo calcistico iniziano a spegnersi.

Mister Rossettini prova a rimescolare le carte sostituendo tutto il fronte offensivo, per la verità stremato dalle tante ripartenze (per lo più a vuoto): e così dentro Corelli (reclamata a gran voce dal pubblico) per Viens, Bergamaschi per Pilgrim e Dragoni per Haavi, con le due neo-entrate chiamate a manovrare di più per non lasciare isolata la punta. Purtroppo l’esperimento non riuscirà, e Corelli toccherà pochissime palle giocabili.

Al 71’ intanto la chiude il Barcellona: quando Graham entra in area lanciata da un delizioso “cucchiaio” di Aitana, è ancora Heatley a combinare un guaio, toccando la palla con un braccio. Per la direttrice di gara è rigore, senza nemmeno ricorrere alla revisione della tecnologia.
E al secondo tentativo Alexia non sbaglia, tirando di precisione alla destra di Baldi che pure aveva intuito. Si va quindi sullo 0-3.

Il merito della Roma è di non disunirsi, di non crollare mentalmente – come è stato a Madrid sette giorni fa, o anche a Wolfsburg nella scorsa edizione. Anzi, le giallorosse ci provano con il cuore, anche se la superiorità tecnica e tattica delle avversarie è a tratti schiacciante.
Nel frattempo ci prova due volte Claudia Pina, prima mettendo paura con un destro che sfiora il palo, poi venendo ribattuta sulla linea da Thøgersen.

Al tramonto del match, proprio al 90’, la Roma capitola ancora: Aitana recupera palla, imposta a sinistra per Pina che arriva sul fondo e serve, con un cross basso e teso, l’accorrente Graham sul secondo palo: tutto facile per la norvegese, che segna lo 0-4.

La partita finisce qui: è stata una vera e propria lezione di calcio da parte delle fenomenali campionesse del Barcellona.

L’unica buona notizia per la Roma è che, almeno in questa fase a gironi, non dovrà più incontrare squadre spagnole. Questa partenza molto in salita, con zero punti fatti e -8 di differenza reti in due giornate, è un handicap di cui ci si dovrà liberare al più presto.
I prossimi due impegni, almeno sulla carta, sono di quelli da vincere a tutti i costi se si vuole pensare di andare avanti: l’11 novembre arriveranno a Roma le norvegesi del Valerenga, che oggi hanno perso in casa contro le lupe del Wolfsburg. Nove giorni dopo si andrà in Belgio, a Leuven, per sfidare l’omonima squadra.
Questo prima del finale a dicembre: il 10 in un impegno d’alta quota con un palcoscenico d’eccezione, addirittura allo Stamford Bridge – ospiti del Chelsea; per poi chiudere il girone tra le mura casalinghe, quando il 17 arriveranno le austriache del St.Polten.

Ora però bisognerà dimostrare che le scorie di Champions vanno lasciate fuori dalla testa quando si torna a parlare di campionato, come ha già fatto la Roma domenica scorsa – e lo sa bene il Milan.
Quindi, testa al Napoli, con cui le giallorosse condividono il primato momentaneo in classifica: domenica 19 alle 12:30 si gioca sotto il Vesuvio.

 FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!

Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra