Scivolone Bolognese

a cura di Gianni C. – Roma Club Parma

La squadra giallorossa è incapace di vincere al Dall’Ara e perde il primo treno per la Champions scivolando al settimo posto.

I giallorossi dopo un primo tempo combattuto ad armi pari non riescono a gonfiare la rete nonostante i tentativi di Llorente da centrocampo e di Belotti di testa alla mezz’ora; Ravaglia risponde presente alla prima da titolare.

La Roma cala d’intensità e di attenzione per qualche minuto e il Bologna la punisce al minuto 36: Ndoye viene liberato sulla fascia destra da Freuler con Cristante che guarda attonito invece di seguire il giocatore bolognese che a sua volta detta il passaggio per Ndoye: cross per Moro che al centro dell’area, tutto solo fa 1 a 0.

A nulla valgono i tentativi di chiusura di Ndicka e Kristensen.

Qualche minuto più tardi, ancora Bologna sulla fascia sinistra con Zirkzee che si libera dopo un passaggio in profondità di Ndoye, quest’ultimo la riceve nuovamente dall’olandese, tira ma la palla finisce fuori.

Roma che soffre il dinamismo del Bologna e non riesce a reagire.

Il secondo tempo si apre con una doccia gelata: bella combinazione Ndoye, Zirkzee, Pedersen con quest’ultimo che la mette in mezzo per Ndoye ma il pallone rimbalza su Kristensen ed è autogol.

Il Bologna è sul 2 a 0.

Ma a complicare le cose in campo ci si mette anche Mourinho che dopo 18 minuti toglie Renato Sanches entrato al posto di Spinazzola, apatico il suo primo tempo, all’inizio del secondo tempo e al suo posto entra Bove.

Mourinho prova altri cambi come l’inserimento di Azmoun e del giovane Pisilli oltre a Celik ma non sortiscono l’effetto sperato. Anzi ancora Ndoye potrebbe fare il tris all’88esimo minuto ma tutto solo davanti a Rui Patricio calcia fuori.

La Roma torna a casa con un settimo posto invece del consolidamento del quarto dopo la sedicesima giornata di campionato. I felsinei giocano la partita perfetta e meritatamente intascano i tre punti.

Thiago Motta, artefice del successo bolognese e figlioccio di Mourinho non si intenerisce e mostra i muscoli, idee e fisicità rendendo bellissima la cenerentola bolognese che per una notte sogna in grande.

Mourinho invece si scopre piccolo e indifeso con i tifosi che per sostenerlo gli scrivono anche una lettera dagli spalti qualora a Trigoria non funzionasse qualcosa a livello tecnico e tattico. Cercasi aspiranti tattici!

 La Roma è fragile mentalmente e psicologicamente e senza i giocatori di livello sparisce davanti a dei ragazzini.

Forse ha ragione Mourinho, a questi giocatori non ha più nulla da insegnare, meglio ripartire con i ragazzini e magari anche con un tecnico che guadagni meno.

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